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venerdì 26 febbraio 2016

VdL - La pioggia fa sul serio, Guccini-Macchiavelli

Buongiorno lettrici! Nonostante i virus ci abbiano presi di mira ed ancora non mollino la presa, provo a buttare giù la recensione di questo libro che ho letto poco tempo fa: "La pioggia fa sul serio" di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli.
Premettiamo un paio di cose. Sono una grande fan di questo duetto letterario perché ha scritto gialli molto belli e ben congeniati e perché i loro romanzi sono tutti ambientati qui dove vivo io; infatti il buon Guccini ha deciso di trasferirsi in zona circa 10-15 anni fa ed è una sorta di vicino di casa che incontri al mercato del sabato piuttosto che al cinema (giuro che l'ho visto in fila per il cartone "Inside Out"!). Del resto, non per tirarsela ... (ma anche un po' sì), siamo terra di cantanti e da ragazza incontravo Vasco in discoteca e Dalla faceva la spesa da mia nonna .... insomma robe così!
Comunque torniamo a noi ed al nostro romanzo.
Si tratta del secondo volume del filone di Marco Gherardini, ufficiale della forestale di queste abbandonate montagne. Il primo volume, "Malastagione" aveva inaugurato il suo ruolo di protagonista ed ambientava le vicende ai giorni nostri (ho parlato di questo libro su questo blog alcuni anni fa).
Non vi faccio il solito riassunto della trama perché, in questo caso non rende. E' di base un giallo, ci sono omicidi misteriosi (specialmente per un posto come questo!) e strani traffici fra montagna e pianura che nascondono un bel giro di soldi. Ma, al di là della storia di base, ciò che amo molto in questi libri è la volontà di far conoscere alla massa una realtà che attraversa un periodo di grande difficoltà. C'è un grosso problema di spopolamento della montagna, le fabbriche chiudono e bisogna trasferirsi in pianura, e l'abbandono ulteriore e l'incuria di chi rimane è la causa di enormi problemi di origine idrogeologica. Le montagne abbandonate franano, lo sanno tutti.
Poi c'è anche una frana che definirei sociale, la scomparsa di una realtà, di un modo di vivere anche il territorio che erano l'eredità dei nostri nonni, ma che noi non siamo stati capaci di fare nostri e di tramandare ai nostri figli. La montagna non è un posto per la frenesia; qui il modello cittadino non può portare a nulla di buono, non si può vivere qui come si vive a Bologna. O si accetta questo e si cerca di creare un'economia che abbracci la realtà del luogo o si è destinati al fallimento.
Ecco, tutto questo ho trovato nel libro di Guccini e Macchiavelli, e per questo lo consiglio.
Forse non è un libro che tutti possono capire, ma con un piccolo sforzo è possibile approcciarsi ad un tipo di vita che viaggia ad una velocità diversa e che racchiude una sua peculiare e grande bellezza.

Dei due autori vorrei segnalare anche il ciclo del Maresciallo Santovito, ambiantato sempre negli stessi luoghi ma in un diverso periodo storico, dal periodo fascista e della seconda guerra mondiale fino circa agli anni 60. Romanzi molto belli che ho amato anche di più di quelli recensiti. Ci sentivo il ricordo dei miei nonni in quelle storie, non potevo non amarle!


Giudizio critico : ❀❀❀

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venerdì 12 febbraio 2016

VdL - Il segreto della libreria sempre aperta, Robin Sloan

Questa settimana vi s-consiglio un libro. Si tratta di "Il segreto della libreria sempre aperta" di Robin Sloan. L'ho approcciato sedotta dal titolo, già m'immaginavo una fantastica storia di libro misteriosi, magari magici, inseguimenti qua e là per mondo modello Indiana Jones ed invece ... è un libro pieno di nerd.
Non che io abbia qualcosa contro i nerd, d'altro canto ho fatto parte della categoria per buona parte dell'adolescenza, ma dentro un libro fanno un po' fatica ad accalappiare l'attenzione del lettore, no?
 Comunque, questa è la trama:

Clay, giovane talentuoso della rete in cerca di lavoro, trova un impiego notturno nella libreria del Sig. Penumbra; lo strano, ovviamente è che si tratta di una libreria aperta 24 ore su 24 ed ancora più strano è che si vendono pochissimi libri, più spesso alcuni strani volumi, pieni di lettere messe a casaccio, vengono presi in prestito da curiosi individui che paiono studiare qualcosa di molto misterioso. Poichè il nostro protagonista non è proprio rimbambito, comincia a sottrarre volumi e a condurre ricerche col sussidio "nientepopodimenoche" dello staff di Google. Insomma si scopre che il Sig. Penumbra fa parte di una strana setta di lettori, devoti ad un misterioso e inconpresibile (perché codificato) libro di Aldo Manunzio.
Dopo molte traversie informatiche il codice viene craccato (mi piace un sacco questa parola) dal nostro eroe e il tutto si scioglie in bolla di sapone. 

Tutto sommato il libro è abbastanza divertente, ironico quanto basta, ma fatica a decollare e, di fatto, non lo fa mai. L'inizio è sicuramente la parte migliore, ma poi la storia perde anche quel poco di mordente che aveva e il finale è scontatissimo. I personaggi rimangono piatti, non si approfondisce nessun rapporto personale ed il misterioso Sig. Penumbra alla fine è solo un vecchietto strambo e sognatore che, di fatto, lascia fare tutto agli altri e non fa altro che sparire dalla circolazione al momento meno opportuno.
Lo consiglierei solo per una lettura leggerissima, tipo sala d'attesa, quando si legge ma la testa è un po' da un'altra parte.



Giudizio critico : ❀❀

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venerdì 5 febbraio 2016

VdL - Il tribunale delle anime, Donato Carrisi

Rieccomi dopo lunga assenza. I libri in lista di recensione sono tanti, ma comincerò dall'ultimo che ho finito di leggere ieri, Il Tribunale delle Anime di Donato Carrisi.
Dello stesso autore avevo già letto La Donna dei Fiori di Carta, molto molto bello, ma decisamente diversissimo da questo.

Trama:
In una Roma stranamente piovosa e scura si intrecciano le storie dei due protagonisti: Marcus e Sandra. Sandra è un agente di polizia a Milano, il suo ruolo e compiere le rilevazioni fotografiche sui luoghi dei crimini; Sandra ha 29 anni ma è già vedova, suo marito, fotografo freelance, è morto 5 mesi prima per uno strano incidente verificatosi proprio a Roma. Marcus è un prete o, per meglio dire, un prete-detective, i criminali che cerca sono colpevoli di delitti atroci e la sua missione è top secret.

In realtà quello che Carrisi mette magistralmente in scena è una perfetta concatenazione di delitti e di colpevoli, di cause ed effetti, perchè il male generato genera altro male.
I misteri ed i colpi di scena non mancano in questo romanzo che, senza alcun dubbio, ha il pregio di tenere incollati alle pagine. Devo dire che, ad un certo punto, la girandola di "delitti e castighi" mi ha un po' confusa, ma il libro è indubbiamente ben congegnato ed il meccanismo scorre liscio e inesorabile lungo tutte le pagine.
Senza dubbio un romanzo da leggere.
Un unico avviso: lascia l'amaro in bocca.




Giudizio critico : ❀❀❀❀

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