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venerdì 17 marzo 2017

VdL - Bentornati in casa Esposito, Pino Imperatore

Proseguiamo con la "saga" della famiglia Esposito! In questo secondo libro si continua a ridere delle disavventure del mancato boss Tonino Esposito che si trasforma sempre di più in una macchietta. Diciamolo pure: in questo romanzo Tonino tocca proprio il fondo. Stanco delle sue suppliche O' Tarramoto gli trova un impiego, si spera il più innocuo possibile, in un'impresa di pompe funebri; ma niente, Tonino non è capace nemmeno di seppellire il morto giusto e si fa cacciare anche da lì! Non c'è posto per lui nel clan che, nel frattempo, sta vivendo tempi difficili: gli affari vanno male anche alla camorra ed una terribile faida sta facendo terra bruciata attorno al boss Pietro de Luca detto O'Tarramoto; gli altri capi della camorra hanno deciso: de Luca deve morire. Intanto i mesi passano e la vita procede, Tonino e Patty diventano di nuovo genitori di due gemellini, Tina trova il suo primo amore a un campo estivo organizzato dal parroco del rione Sanità, un prete-coraggio, amico d'infanzia di de Luca, che lotta contro la camorra dall'altare e lavorando fortemente sui giovani. Ma un giorno, al cimitero delle Fontanelle, Tonino sente sua moglie Patty ammettere di averlo tradito, molto molto tempo prima: è il crollo. Tonino se ne va di casa, confuso e dilaniato dal senso di inadeguatezza; Patty tira avanti, ma senza il marito i soldi sono pochi, Tina si schiera in prima linea nelle manifestazioni anticamorra. Non si ride più molto a questo punto, il clima a Napoli è pesante, la tragedia aleggia nell'aria, la sentono incombere anche gli animali di casa ... e poi accade, cosa dovrete scoprirlo da sole ovvio.
Bello e realistico questo romanzo, leggendo qualche articolo ho scoperto che la parte finale, così diversa dalla prima parte, è nata così, di getto, dopo uno dei tanti fatti di sangue che hanno finito per coinvolgere anche gli innocenti e di cui Napoli è spesso scenario, purtroppo.
Lascia l'amaro e anche il dubbio, ma, ed è la parte migliore, un pizzico di speranza. Si può cambiare se si cambia la testa della gente e, nella fattispecie, i giovani possono cambiare la società. Lottare, lottare sempre, non arrendersi allo status quo. Mai.


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venerdì 10 marzo 2017

VdL - Benvenuti in casa Esposito, Pino Imperatore

Buongiorno a tutte,
questo di oggi è il primo libro imperniato sulle avventure tragicomiche della famiglia Esposito. Il capostipite Tonino è il figlio imbranato del defunto boss del rione Sanità a Napoli; il padre è stato assassinato in una guerra tra clan ed il suo posto è stato preso, non dal figlio decisamente impedito, ma dal suo luogotenente chiamato 'O Tarramoto. Tonino è quanto di più lontano da un camorrista si possa immaginare: è imbranato, iellato, goffo, ha incubi ambientati nei cartoni animati e passa il tempo a conversare con la capuzzella del Capitano al Cimitero delle Fontanelle. Gli fa da contorno la sua numerosa e turbolenta famiglia: la moglie Patty e i figli Genny e Tina, i genitori di Patty, la madre di Tonino, la domestica ed il giovane Enzo che Tonino ha preso sotto la sua ala protettrice. Tutti vivono nella stessa casa, al centro del rione Sanità.
Nel tentativo disperato e infruttuoso di dimostrarsi degno erede del padre e membro onorevole del clan, Tonino ne combina di tutti i colori suscitando l'ira d'O Tarramoto al punto da dover lasciare Napoli in fretta e furia.
Il romanzo è davvero molto divertente e riesce a dissacrare la camorra senza cadere nella "macchietta" o nella pesantezza di stile.
Tra le righe fa capolino uno spaccato della Napoli contemporanea divertente e crudele al tempo stesso; una città bellissima, ricca di storia e di cultura strangolata dalla malavita. La giovane Tina impersona quella parte della città che vorrebbe uscire dal vortice della camorra, ribellarsi e riprendersi la propria libertà ed i propri spazi.
Un libro che fa ridere, molto, e che sotto sotto fa anche pensare, che non è male!


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venerdì 3 marzo 2017

VdL - L'allieva, Alessia Gazzola

Contrariamente a quello che mi accade di solito, stavolta ho visto prima la serie televisiva e solo dopo mi è venuta voglia di andarmi a leggere il libro. Questo perché lo sceneggiato mi è piaciuto molto e mi sono ritrovata completamente nel personaggio di Alice Allevi.
Alice è una specializzanda di medicina legale, direi quasi "un po' per caso", con un problemino di fondo non  proprio trascurabile: è goffa, impacciata, pasticciona, disorganizzata, perennemente in ritardo.
Insomma: Alice sono io!
Beh ok non è che mi faccio una bella pubblicità a dirmi da sola questa cosa, ma è così. La rivelazione me l'ha fatta mio marito quando, per l'ennesima volta, ho costretto l'intera famiglia a guardare lo sceneggiato :"A te l'Allieva ti piace tanto perché ti ci rivedi vero?!" Sì, sì è vero; rivedo una me stessa goffa e un po' fuori luogo ai tempi degli studi. In laboratorio ero sempre quella che rompeva la vetreria, che sbagliava il reagente, che rischiava di far esplodere la cappa .... insomma una frana. Ma con le mie belle idee luminose, ogni tanto, che risollevavano le sorti dei miei risultati! Vi racconto questa poi vi parlo del libro (che siamo qui per questo non per me lo so): una volta stavo facendo una reazione con un reagente sintetizzato dalla laureanda che mi aveva preceduto, e ce n'era proprio poco, andava maneggiato con estrema cura. Insomma (e non e stata colpa mia) si è rotto il rubinetto del separatore sferico (che è di vetro) e tutta la preziosa soluzione color rosso sangue si è riversata sul piano di lavoro e ... addosso a me! Mi sono presentata nell'ufficio del mio relatore quasi in lacrime, completamente sporca di rosso ... lui mi ha guardata e mi ha detto :" Hai ammazzato qualcuno?". Quando gli ho spiegato l'accaduto, fra un po' lui ammazza me....
Ecco la nostra Alice Allevi è a questi livelli di dabbedaggine. Ma non manca di una certa arguzia che le permette di risolvere tutta una serie di omicidi che fanno da corollario al vero centro del romanzo: la sua vita professionale e amorosa. Sì perché oltre ad essere professionalmente impegnata a non farsi bocciare e buttar fuori dall'Istituto di Medicina Legale, Alice è impegnata a decidere dove deve andare il suo cuore, se da Arthur, figlio del Supremo, il direttore dell'Istituto, o se dal dottor Claudio Conforti, tutor di Alice e dongiovanni impenitente e sarcastico. Fossi io non avrei dubbio alcuno: il dottor Conforti vince 100-0 contro l'assenteista Arthur sempre in giro per il mondo con la sua macchina fotografica. Poi dai diciamolo: l'uomo che ti corteggia sfacciatamente ma fa anche un po' lo stronzo ha un fascino irresistibile, per lo meno nei libri! (O forse mi piace Lino Guanciale che interpreta il dott. Conforti nella serie? Forse.) Ma Alice è indecisa, pende un po' di qua un po' di là e nel frattempo investiga, dorme poco e studia ancor meno.
Nel complesso un romanzo scorrevolissimo, molto carino, senza pretese particolari, ma sostenuto da una verve frizzante e da un sarcasmo di fondo che ci fanno dimenticare la delusione del "giallo mancato"; sì perché la trama "misteriosa" è abbastanza inconsistente, il giallo non è un giallo perché di misterioso non c'è nulla, ma il tutto è voluto. Non è un romanzo giallo, è una divertente commedia.
Io lo consiglio, ma io, come avrete ormai capito, sono di parte! ☺


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