Finalmente rieccoci al venerdì del libro di Homemademamma!
Quest'estate ammetto di aver letto poco; siamo andati in montagna e ci siamo dati a lunghe ed impegnative camminate, quindi la voglia di leggere era sotto zero.
Fra poco fare qualche giorno di mare e lì, magari, mi rifarò del tempo perduto.
Per questo primo appuntamento vi proporrei un libro che ho letto un po' di tempo fa, "Vita sentimentale di un camionista" della Gimenez-Batlett.
All'epoca scelsi questo romanzo principalmente perché mio marito è un camionista e volevo vedere come veniva presentata questa particolare figura lavorativa.
Le vicende si svolgono in Spagna ed il protagonista è Rafael, camionista di 34 anni. Non è un bel personaggio Rafael, è un uomo che ama "detenere il potere" nei rapporti con gli altri, detesta i legami, gli obblighi, l'oppressione di un rapporto a due. E' sposato ed ha due figlie, ma la sua vita è sulla strada, una vita senza radici l'unico modo in cui riesce a sentirsi vivo.
"La gente non si muove mai, rimane sempre nello stesso posto, appiccicata a quel che vede dalle finestre di casa, tante volte il muro del vicino, un palo della luce. Lui non ce la faceva. Come camionista lavorava di più, ma ogni giorno vedeva una città diversa. Poteva godersi il piacere di correre sul camion mentre gli altri dormivano nei loro buchi, piantati lì come alberi in fila".
In giro Rafael ha parecchie "fidanzate" che tratta come oggetti e da cui non vuole essere stressato. Se non desidera avere a che fare con loro, si rivolge alle prostitute. Rafael è il prototipo del maschilista, sessista che crede di avere il diritto di calpestare i sentimenti del prossimo perché il suo benessere è più importante di tutto il resto.
Le cose cambiano, anzi franano, quando incontra Tona, cameriera in un autogrill che è praticamente la sua nemesi. Fredda, indipendente quasi "mascolina" per alcuni versi, Tona lo tratta come lui tratta le altre fidanzate: lui è il suo giocattolo con cui gioca solo quando ne ha voglia.
Non si può dire che sia un libro sconvolgentemente bello, ma ha il suo perché. Il "credo", la filosofia di vita del vero camionista sono espressi in modo sorprendentemente preciso. Il bisogno viscerale di vivere sulla strada sempre in un posto diverso, il piacere del rombo del motore, vedere il mondo dall'alto della cabina di guida imprime alla realtà connotati diversi, invisibili al normale automobilista.
Per il resto è la storia di una grande solitudine.
Ben scritto, ben gestita la storia; tutto sommato è un libro che consiglierei.
GIUDIZIO CRITICO: ❀❀❀
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