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venerdì 29 gennaio 2021

VdL - Le ossa della principessa, Alessia Gazzola - Serie "l'Allieva"

 Non è la prima volta che recensisco un'avventura di Alice Allevi, questa serie mi ha presa fin dalla prima volta che ne ho letto. Poche settimane fa le sue avventure televisive si sono concluse con un romantico matrimonio con C.C. (con mi grande gioia perché sono una romanticona). Ora però devo sapere come si concludono le sue vicende sui libri.

Ecco, in questo romanzo la lettera si distanzia dall'immagine. Casualmente vengono rinvenute le ossa di Viviana Montosi, giovane archeologa scomparsa nel nulla qualche anno prima. Contemporamente scompare anche Ambra Negri della Valle, l'Ape Regina, ex di Claudio e primadonna incontrastata dell'Istituto di Medicina Legale. Le indagini della polizia, cui Alice collabora come al solito, dovranno stabilire se c'è una connessione fra le due sparizioni.

Se la base del racconto è identica, i personaggi si differenziano molto da quelli televisivi per scelte e destini. L'antipatica Ambra fa una figura molto migliore nel libro che nella serie ed il fratello di Alice, Marco, veleggia verso un destino assolutamente diverso da quello del suo alter ego televisivo. La narrazione si svolge fra l'Italia e la Palestina, un luogo affascinante e pieno di un passato difficile che, come sappiamo, incide profondamente sulle incertezze del presente. 

Mi è piaciuto molto, a differenza dei libri precedenti, il racconto della vita della vittima; sono stata a Gerico con lei, sotto il sole ed in mezzo alle rovine; a Tel Aviv con i suoi colori e profumi ed il romanticismo di un nuovo amore. Nei romanzi precedenti le indagini non sono, diciamo, le protagoniste della storia, imperniata invece sulle sfortune di Alice, e semplicemente fanno da sfondo. Qui è il contrario.

Nel complesso, avendo visto la serie, la lettura dei libri ha perso un po' il suo mordente; ma questo è carino se si soprassiede su un'Alice al culmine dell'indecisione fra C.C. e l'odioso Arthur.

Consigliato a chi la ama.

Alessia Gazzola

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura li trovate sul blog di Paola

venerdì 22 gennaio 2021

VdL - L'uomo scomparso, Jeffery Deaver

 Sono un'appassionata di Lincoln Rhyme fin dalla sua prima, più famosa, avventura, quella del Collezionista di ossa. Non amo nessuno dei film e/o serie televisive che ne hanno tratto e non ho mai perso tempo a guardarne alcuna (tranne il primo film con Denzel Washington, una grande delusione).

Lincoln e Amelia si trovano qui alla loro quinta indagine insieme, come professionisti e come coppia, e stavolta l'intrigo è davvero complesso ed il colpevole sembra davvero imprendibile.

Il Negromante uccide simulando spettacoli d'illusionismo; l'unica, non piccola differenza, è che le vittime muoiono davvero e lui svanisce nel nulla. Un omicida apparentemente senza identità, senza volto e senza un movente. Come sempre nelle trame in cui Rhyme è protagonista, il tempo scorre impietoso verso una scadenza che nasconde chissà quali massacri; ma stavolta la lucida logica di Lincoln fa fatica a precedere i passi di un assassino che però è anche un artista dello spettacolo, imprevedibile e volubile. Stavolta lui ed Amelia avranno bisogno dell'aiuto di qualcuno che in quel mondo vive, una giovane illusionista che li guiderà in una realtà che non conoscono.

Beh, diciamo che Lincoln Rhyme difficilmente sbaglia il colpo (non li ho letti tutti però). Il ritmo è buono, di colpi di scena ce ne sono anche troppi, i personaggi non si smentiscono ed hanno un'altra piccola evoluzione personale durante lo svolgimento dei fatti. Diciamo che al limite si potrebbe obiettare che stavolta la fantasia di Deaver abbia lavorato ad un ritmo forsennato, costruendo una storia al limite ultimo del verosimile. Ma gli si può perdonare. La spiegazione finale dei fatti di Lincoln Rhyme è sempre impeccabile e gli si perdona volentieri qualche eccesso di licenza poetica.

Se vi piace il genere è sicuramente consigliato.



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura li trovate sul blog di Paola

venerdì 15 gennaio 2021

VdL - La felicità del cactus, Sarah Haywood

 "La felicità del cactus" è indubbiamente un libro che merita e che mi è piaciuto molto. Falsamente leggero, in realtà racconta, con umorismo e levità, delle profonde ferite che il passato lascia sulle persone, plasmandone il carattere.

Susan Green non è certo una donna comune. Single non più giovanissima e fanatica della precisione e della programmazione, Susan però si trova a dover affrontare due imprevisti non da poco: un lutto famigliare ed una gravidanza non programmata.

La vita di Susan è scrupolosamente programmata: ha un appartamento su misura a Londra, un lavoro perfetto per il suo amore per la precisione ed un accordo particolare che soddisfa i suoi bisogni culturali e ... beh diciamo anche altri bisogni. L'importante è che non ci siano inutili intralci sentimentali; appena ne sente l'odore, Susan mette fuori gli aghi come quelli dei cactus che tanto ama collezionare. Ma la vita ha in serbo per lei un tiro birbone, e, nell'arco dei 9 mesi della gravidanza, Susan si troverà a rivedere certi punti di vista così categorici e magari a fiorire ... che poi si sa, i fiori del cactus sono bellissimi!

Un romanzo davvero, carino, divertente, pieno di humor inglese, ma che riesce comunque a farci capire che sotto la scorza dura di Susan c'è una giovinezza di grande sofferenza.

Dopo nove mesi di battaglie, interne ed esterne, Susan riuscirà a fare pace con tutto, col suo passato, con la famiglia ed anche con se stessa, sbocciando ad una nuova vita.

Non voglio dire di più perché questo è davvero un libro godibile che consiglio senza dubbio di leggere.

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Trovare altri interessanti suggerimenti sul blog Homemademamma.