Oggi sono davvero arrabbiata. Non solo arrabbiata ... ma delusa, avvilita e sconfortata.
Per chiarirvi la faccenda faccio una piccolo quadro della situazione. Noi "quasi montanari" viviamo, come sapete, in un paese dell'Appennino a 60km dalla città più vicina. Fin dal secolo scorso nella nostra valle c'è sempre stato un ospedale; piccolo, diciamo a modo suo incompleto e pieno di difetti, ma c'è sempre stato. E in questo piccolo ospedale in mezzo ai monti si nasceva ... generazioni di "quasi montanari" sono nati in quell'ospedale. Poi, alcuni anni fa, qualcuno si è accorto che il piccolo ospedale era vecchio e scomodo e ne hanno costruito uno nuovo. Tutti i "quasi montanari" hanno gioito per il nuovo grande ospedale, bello comodo e che prometteva di essere pieno di servizi.
Ma il nostro Paese va' male, gente, e questo lo sappiamo tutti. Ciò, in soldoni, vuol dire che a pagare il prezzo più caro debbano essere sempre i più deboli e disagiati. Così, da venerdì 14 febbraio (che ironia, proprio il giorno di S. Valentino...) il punto nascita del nuovo ospedale verrà chiuso. Per sempre.
Così i "piccoli quasi montanari" dovranno andare a nascere a Bologna, dove le maternità sono già oberate di lavoro, ma chissenefrega, meglio chiudere un piccolo centro che però raccoglie tutta la vallata del Reno, dove addirittura si partorisce in acqua, dove si fanno corsi preparto in acqua termale e dove si fanno corsi postparto di massaggio del bambino. Meglio fa sparire tutto questo, tanto a che serve?
Tanto chissenefrega di quattro montanare che possono anche muovere il culo, salire in macchina e farsi 60 km di strada piena di curve e buche magari con le doglie in atto, magari con la paura di partorire e metà strada, magari con l'angoscia perché sanno di aver bisogno di una flebo d'antibiotico.
Oh, ma l'Ausl ha tirato fuori dal cappello una soluzione "all'italiana": pagherà (se poi sarà vero!) il soggiorno in residence a Bologna alle madri a fine termine.... Scusate ma c'è qualcosa che mi sfugge in questo ragionamento .... ah ecco cos'è: ma non dovevano risparmiare??
Poi scusate, ma a me pare che la proposta (mi auguro, almeno, fatta da un uomo) è di una mancanza di rispetto spaventosa: ma secondo voi una donna, vicina al parto, deve essere costretta a fare fagotto e ad andare in un residence ad aspettare delle doglie che chissà quando si presenteranno? Senza considerare che un sacco di bambini non nascono a fine termine; che ne diciamo dei prematuri o di quelli che nascono anche due settimane dopo?
Insomma amiche questa cosa mi sconforta riguardo il futuro che questo Paese può offrire alle mie bambine. Come posso dire loro che vale ancora la pena lottare per migliorare le cose, quando la nostra valle è destinata a morire molto prima che loro diventino adulte? Come posso esimermi dal dire loro di fuggire via, lontano da tutto questo fallimento, da un futuro che viene loro portato via prima ancora che inizino a pensarci? Come posso non fare a meno di pensare che, forse, quello che ci attende dietro l'angolo è una vecchia valigia di cartone....
Ma davvero hanno fatto questo? Cioè, lo faranno da domani? E' una cosa triste e assurda allo stesso tempo, così come appare quanto meno sciocca la soluzione del residence per le mamme a termine....ma che roba è?
RispondiEliminaMi unisco al tuo disappunto e al tuo sentirti delusa e arrabbiata per come si conducono le cose in Italia.
Un abbraccio.
sono indignata e schifata (per usare due eufemismi) su quanto hai raccontato. Sono indignata e schifata degli ospedali e i disservizi, di come trattano i malati, di come non li "trattano" . Come sai mio marito è in ospedale, ha rischiato la vita per COLPA loro. Quindi io sono pienamente presa in causa dallo schifo sanitario da terzo mondo che c'è nel nostro paese. Noi denunceremo, non so se servirà, temo di no.
RispondiEliminaP.s. ma mi sfugge qualcosa....? c'è un piccolo Robbino o una Mini-Manu in arrivo forse? :-)
NO NO NO NO NO! Ci mancherebbe di ricominciare da capo..... mamma mia no! Però mi metto nei panni di chi è in attesa (alcune sono amiche) e mi indigno per loro. Poi questo è solo l'inizio di uno smantellamento e questo riguarda tutti purtroppo. Roby come sta? E tu?
EliminaL'hanno dimesso.... è molto dura Manu... le complicazioni non sono finite
RispondiEliminaPotrei scrivere la stessa cosa dell'ospedale della mia cittadina: 25.000 abitanti e intere vallate che vi fanno capo senza punto nascita.
RispondiEliminaD'altro canto, in tutta la Valle d'Aosta c'è ne e' uno solo e tutti hanno sempre fatto anche il doppio dei chilometri per arrivarci...infatti le complicazioni e gli incidenti non sono mancati.
Un paese che risparmia sulla sanità (quella vera, che serve) e' un paese alla frutta.