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venerdì 27 settembre 2019

VdL - I giorni chiari, Zsuzsa Bànk

Inizialmente ho pensato che non sarebbe stato facile portare a termine il romanzo di cui vi parlo oggi, infatti mi sono rapidamente accorta che si trattava di una lunga narrazione descrittiva; nell'intero romanzo, e parliamo di 400 e più pagine, non c'è nemmeno un singolo dialogo... Invece è stato molto più semplice di quanto pensassi; mi ha catturata con la sua narrazione nostalgica e fiabesca.

La voce narrante è Seri e ci porta in un piccolo paese della Germania Ovest nei primi anni '60, qui vive sola con la madre e qui arrivano Aja con sua madre Evi e si sistemano in una povera baracca nei campi appena fuori dal paese. Evi è una profuga ungherese ed ha lavorato come trapezista nel circo insieme al marito Zigi; dopo la nascita di Aja però Evi ha chiesto a Zigi di lasciare il circo (per motivi che capirete leggendo) e, dopo un anno di vagabondaggio, arrivano in questa piccola baracca, circondata da un giardino che rapidamente diventa il "giardino di Evi". Seri ed Aja, coetanee, diventano amiche e dopo qualche anno a loro di unisce Karl. I "giorni chiari" sono i giorni della loro infanzia insieme, un susseguirsi ininterrotto di estati passate nel giardino di Evi e nei campi circostanti, di inverni gelidi ma pur sempre meravigliosi se visti con lo sguardo di un bambino. La loro amicizia è la loro forza perché tutti e tre sono stati toccati da disgrazie che li hanno segnati per sempre, ma quelle disgrazie che li hanno resi diversi dagli altri contribuiscono alla loro unione. Seguiamo le loro vicende fino all'età adulta. Al termine dei "giorni chiari", da studenti universitari, i tre amici lasciano la Germania e si stabiliscono a Roma. Qui i giorni chiari ritornano per un certo periodo, ma la vita li aspetta al varco e ad ognuno di loro accadrà qualcosa che li sconvolgerà nel profondo, cambiando gli schemi e riportando alla fine Aja e Seri in Germania.

La parte più bella del romanzo è la lunga parte iniziale in cui i protagonisti sono bambini; c'è qualcosa di magico nella narrazione della loro fanciullezza che mi ha affascinata e mi ha resa nostalgica dei miei "giorni chiari". Un po' peggio la parte successiva, quando sono giovani adulti a Roma. La prosa non è indimenticabile e ci sono molte, forse troppe ripetizioni dello stesso concetto o dello stesso avvenimento: alla lunga un po' snerva. Ma la descrizione dei paesaggi e di certi stati d'animo è così bella che mi sono sentita di perdonare la ripetitività!
E poi c'è Evi ... Succede a volte di incontrare personaggi di cui t'innamori, ecco Evi è uno di quelli e devo ammettere che è stata dura dirle addio. Evi, povera, ignorante, senza patria, Evi salva la vita a tutti. La sua bontà e la sua fiducia nel futuro non hanno limiti; tutti amano Evi e tutti si preoccupano per lei, perché lei ha donato qualcosa di inestimabile a tutti coloro che sono entrati nella sua vita.
Non fosse per altro, vi consiglierei questo romanzo anche solo per conoscere lei.
Diversamente non sono riuscita a farmi piacere Aja. Anche lei ha i suoi problemi che la rendono un po' difficile da approcciare, ma niente, non riesco a togliermi la sensazione che alla fine sia una ragazzina viziata da Evi (per quanto si possa essere viziati in una baracca) e troppo piena di se.
Fatemi sapere il vostro parere!



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

seguite la rubrica del venerdì del libro sul blog di Paola

venerdì 20 settembre 2019

VdL - La canzone d'amore di Queenie Hennessy, Rachel Joyce

Circa tre anni fa (qui) vi ho raccontato l'incredibile storia del viaggio a piedi di Harold Fry attraverso l'Inghilterra.
L'intera storia viene scatenata dall'arrivo di una lettera. Queenie Hennessy, vecchia amica e ex collega di lavoro di Harold, gli scrive una lettera in cui lo saluta per l'ultima volta annunciandogli che è afflitta da un male incurabile e che le rimane pochissimo da vivere. Harold, profondamente infelice a causa di tristi vicissitudini famigliari, decide improvvisamente di andare da Queenie a piedi, intraprendendo un viaggio che si snocciolerà dal sud al nord dell'Inghilterra. Il suo camminare terrà in vita Queenie, in attesa del suo arrivo, e gli permetterà di affrontare i suoi demoni ed imparare, infine, a conviverci.
Nel libro di oggi "La canzone d'amore di Queenie Hennessy", la storia viene raccontata dal punto di vista di Queenie. Questo ci permette di sapere parti della vita di Harold che non conoscevamo ed uno sguardo sulle vicende passate di cui nemmeno lui ha la minima idea.
Queenie decide di attendere Harold scrivendogli una lettera. Questa lettera è il suo testamento spirituale, il suo lascito, la sua confessione che permetterà all'uomo di far luce su ciò che gli è accaduto 20 anni prima.
Toccante, emozionante e tenero. Questo libro mi ha toccato il cuore molto più di quello precedente; è davvero un'estrema, ultima, straziante canzone d'amore. Scopriremo subito che Queenie ha amato Harold; subito, da quella prima volta in cui, non vista, l'ha osservato danzare nella neve. L'ha amato di un amore di altri tempi, romantico nel senso letterario del termine; un amore che si abnega volontariamente, che si sacrifica a ciò che è giusto senza reclamare niente per se stesso.
Ma non è questo il segreto che Queenie vuole confessare. Ella ritiene di avere addosso il peso di una colpa terribile che, dopo 20 anni d'esilio volontario, deve confessare e per cui spera nel perdono di Harold.
Un libro questo che è bello come un acquerello che prende vita sotto i nostri occhi. Tutto appare vivido davanti a noi: Queenie, i suoi vestiti demodé, il mare del nord che consola la sua solitudine, la casetta sulla spiaggia ed il suo giardino marino che, vi assicuro, splenderà per voi come se fosse reale.
Il finale, di cui non posso rivelare nulla perché il romanzo deve essere letto, è a dir poco straziante e mi fatto spendere non poche lacrime. E, devo dire, anche una punta di rabbia perché "eh no non può essere così"!!
Consigliatissimo, ma da leggere necessariamente solo dopo "L'incredibile viaggio di Harold Fry".



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

per altri preziosi suggerimenti di lettura, passate a trovare Paola, promotrice dell'iniziativa.

venerdì 6 settembre 2019

Vdl - La donna malvista, Nele Neuhaus

Non si potevano affrontare i caldi giorni d'agosto senza un bel giallo, quindi eccomi qui a parlarvi del primo volume della serie Bodenstein & Kirchhoff di cui vi ho già parlato qui e qui.
Adoro questa scrittrice e, per l'ennesima volta, ribadisco che non comprendo perché non venga tradotta correntemente in italiano: questa serie non più stata tradotta da "Lupo cattivo" uscito nel 2014 sebbene da allora siano usciti altri 3 volumi (insomma editori italiani mi volete male!).
Attualmente di Nele Neuhaus viene tradotta la serie per ragazzi "Elena", che è la passione di mia figlia, ma al ritmo di 1 volume all'anno ....

Ma torniamo a noi. Anche questo romanzo non mi ha delusa (errore mio se l'ho letto per terzo anzichè per primo...); un bell'intreccio giallo di cui non s'intuisce l'epilogo proprio fino alla fine, come piace a me!

Sabato 27 agosto nella regione del Taunus, in Germania: il suicidio del procuratore Hardenbach sconvolge l'opinione pubblica. Oliver von Bodenstein e la collega Pia Kirchhoff non fanno in tempo ad allontanarsi dalla scena di un suicidio che vengono chiamati per un altro apparente suicidio: la morta è Isabel Kerstner, donna bellissima che pare essersi tolta la vita lanciandosi da una torre di avvistamento. Ma Oliver e Pia capiscono subito che si tratta di una messa in scena e cominciano ad indagare; scoprono così che Isabel era una donna bramata dagli uomini ed invidiata dalle donne, assetata di denaro e di desiderio di piacere ad ogni essere maschile. Del suo presunto omicidio viene incolpato il marito, Michael Kerstner, mite veterinario agganciato dalla donna per coprire una gravidanza imprevista. Entrando nel suo mondo scopriamo che Isabel aveva molti nemici ed anche molti segreti. Chi avrà voluto chiuderle la bocca per sempre?

Niente da aggiungere: il libro è scritto bene, la storia condotta benissimo ed avvincente, non banale per quanto il male, troppo spesso, sia banale.
Consigliato, decisamente.



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀ e 1/2

Sul sito di Paola, Homemademamma, trovate altri suggerimenti di lettura interessantissimi.