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venerdì 10 luglio 2020

VdL - 1918 L'influenza spagnola, Laura Spinney

Ovviamente letto durante la quarantena, tanto per farsi un po' del male! 
No scherzo, questo saggio invece è stato veramente interessante.
Ci sono molti punti in comune fra la "spagnola" ed il coronavirus: entrambi causano polmoniti devastanti che distruggono i polmoni del paziente. Ma non è solo questo. 
Tutta la vicenda è molto simile: il primo caso identificato seguito a raffica da un'ondata di malati. La sua capacità di spostarsi con le popolazioni e i Paesi, grazie anche ad un periodo d'incubazione simile, al seguito di convogli di guerra, navi, carri merci, carovane ...
L'analisi della malattia, a tutti i livelli, è fatta veramente molto bene. Analizza l'aspetto medico, quindi la tipologia H1N1 dell'influenza in questione particolarmente aggressiva e l'analisi che ne' è stata fatta a distanza di decenni. Tanto per farvi stare più tranquille vi comunico anche che il virus della spagnola è stato "riesumato" da corpi sepolti nel permafrost in Alaska. Ricreato in laboratorio, con molte discussioni etiche in merito, si è dimostrato letteralmente devastante sui topi. Non ricordo se viene conservato in una di quelle grandi banche genetiche dove vengono conservati i virus più mostruosi del pianeta (naturali e non). Comunque si può riprodurre ... scelta secondo me quanto meno opinabile, ma, che dire, non sono io che decido.
Nel libro viene poi analizzato l'aspetto sociologico e culturale che, a livello locale, facilitò o frenò la diffusione del contagio. Per esempio, in Spagna, una scelta religiosa scellerata provocò il dilagare dell'epidemia. Contrariamente, mi pare a New York (e qui Trump avrebbe qualcosa da imparare), la malattia, che infuriava nei quartieri degli immigrati, venne frenata dalla scelta di mantenere aperte le scuole.
A differenza del Covid-19, la spagnola mieté morte fra i più giovani: la fascia fra i 18 e i 30 anni fu quella più colpita, mentre gli anziani venivano risparmiati, probabilmente perché già esposti ad un virus simile a fine '800.
Ah ... ritornando a Trump, pensate che deve la sua enorme fortuna proprio all'influenza spagnola! Leggete il libro e scoprirete il perché ... eheh!
Insomma un saggio veramente interessante, che non ci da certo risposte ai problemi di oggi, ma ci può grossomodo predire come andranno le cose. Ovviamente la medicina ha fatto passi enormi rispetto al 1918, dove non esisteva nemmeno il concetto di "virus" e si curava tutto con aspirina e penicillina (scoperta da poco) .... pensate l'abisso che ci separa da quei tempi.
Eppure l'uomo, con tutte le sue armi scientifiche, appare ancora oggi quasi inerme di fronte a questo nemico infinitamente piccolo, ma infinitamente letale.
L'epidemia di spagnola ebbe 3 ondate: la prima contenuta, la seconda devastante e la terza non troppo violenta ed infuriò per due anni, prima di sparire da solo.
Dalle notizie degli ultimi giorni pare che nei Paesi colpiti per primi sia in atto la seconda ondata. Nel 1918 trascorsero mesi dalla prima alla seconda, ma oggi è tutto più veloce. Sopravviveremo, per la maggioranza, ma cosa lascerà questa epidemia non possiamo immaginarlo. Cosa ha lasciato in noi il lockdown lo sappiamo. Ma un evento di questo tipo sconvolge la società, a livello planetario, in profondità. L'influenza spagnola creò sfiducia nei confronti delle istituzioni ed anche della medicina. Non se ne parla mai, ed è strano perché fece molti più morti delle due guerre messe insieme, ma il secondo conflitto mondiale è una conseguenza anche dell'instabilità economica e sociale lasciata dall'epidemia di spagnola.
Devo ammettere che, ad oggi, penso con molto timore a ciò che ci attende.

Laura Spinney


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

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