Non avevo mai letto uno scrittore di origine ebraica, e non saprei dire se questo possa avere a che fare con il rapporto che ho avuto con questo libro. Un libro strano che inizialmente ho capito poco; il protagonista stesso è molto strano, un poliziotto israeliano straordinariamente insicuro. Per tutta la prima parte della narrazione non ho capito dove si volesse andare a parare e, francamente, mi sono anche un po' annoiata nella lettura. Poi, ad un certo punto, la narrazione ingrana, si comincia a capire di più ed il nodo del mistero viene sciolto in poche pagine d'interrogatorio. O almeno così sembra ... ma la realtà è proprio quella che sembra o il nostro poliziotto insicuro (ed insieme a lui tutto il dipartimento di polizia di Holon) ha preso un granchio?
La trama comincia con la denuncia della scomparsa di Ofer, un giovane adolescente, da parte della madre: Ofer è scomparso dopo essere uscito per recarsi a scuola. A raccogliere la denuncia c'è il poliziotto Avraham Avraham, del dipartimento di polizia di Holon cittadina isrealiana a qualche chilometro da Tel Aviv. Inizialmente Avraham suggerisce alla donna di aspettare il giorno dopo, perché spesso i ragazzi fanno una bravata e poi tornano e perché non ci sono thriller ambientati in Israele, questo perché in Israele certe cose non succedono, non esistono serial killer, non ci sono rapimenti e gli stupri sono rarissimi (sarà proprio così? mah...?). Secondo Avi, in Israele, la soluzione è sempre la più semplice: se c'è un delitto il colpevole è il vicino, il nonno, lo zio, il cugino ... insomma la soluzione non richiede mai grandi investigazioni. Durante la notte però Avraham ha dei ripensamenti, come un presagio, la sensazione di essere stato superficiale, ed infatti il ragazzo non torna.
Partono così le indagini e le ricerche, ma di Ofer non c'è più traccia. Il nostro Avraham sbaglierà strada fino alla fine, quando un'intuizione improvvisa ed un errore banale da parte del vero assassino gli indicheranno la verità. Curioso che alla fine il suo discorso sui delitti in Israele risulti in effetti profetico.
Un romanzo alla fine interessante, se non altro per l'ambientazione con cui non avevo alcuna dimestichezza. Diciamo non proprio un giallo travolgente, con un protagonista un po' fiacco ed un personaggio, Zeev il vicino di casa di Ofer, che lascia totalmente attoniti per l'assoluto non-senso delle sue azioni. Quella di Zeev è un'azione di depistaggio che effettivamente svia le indagini dalla giusta strada, ma anche i "preconcetti" (se vogliamo chiamarli così) di Avi concorrono ad ostacolare il raggiungimento della verità.
Insomma nel complesso la lettura non è stata male, il finale ha risollevato le sorti di un romanzo che, diversamente, non avrei giudicato molto entusiasmante. Ma diciamo che ha il suo che, via.
GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀
Altri suggerimenti di lettura li trovate su Homemademamma.
Sembra molto, molto interessante. Israele è spessissimo nei nostri telegiornali e nelle nostre discussioni politiche più balorde, ma è un paese di cui conosciamo davvero pochissimo e gli unici due film ambientati lì che ho visto mi han lasciato l'impressione di un mondo molto diverso dal mio.
RispondiEliminaCredo proprio che sfiderò il rischio di un po' di noia iniziale 😊