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martedì 27 settembre 2022

Trans Europa Express, Paolo Rumiz

 Buongiorno a tutti/e, rieccomi dopo una lunghissima assenza.

Durante l'estate, sarò sincera, non ho letto molto. Non ero proprio in vena e mi sono dedicata ad altro. Però qualcosa in libreria c'è, quindi il primo libro di cui vorrei parlavi è "Trans Europa Express"; si tratta di un bellissimo diario di viaggio scritto nel 2008.

I motivi per cui, ai primi di maggio, mi sono approcciata a questo libro sono molteplici. Anzitutto mi piace moltissimo lo stile di Rumiz che trovo asciutto, essenziale, ma, al contempo, estremamente descrittivo. Mi spiego, con poche parole riesce perfettamente a delineare la scena tanto che, spesso, mi è sembrato di essere lì, al suo fianco, a vedere con i miei occhi le cose di cui scrive.

In secondo luogo sapevo di questo romanzo per aver ascoltato un  bellissimo podcast di Mario Calabresi contenente una lunga chiacchierata con Rumiz sull'Est e sulla situazione attuale dell'est Europa. Fra l'altro vi consiglio davvero di ascoltare questa puntata (vi lascio il link https://open.spotify.com/episode/1Js7tYvsbgh1OUqYwOnNzK?si=m3moyxdhTfWinxshNYBmzg); a mio parere Rumiz è una delle persone più piacevoli da ascoltare, poi con quell'accento friulano ancora di più.

Insomma riassumendo in questo podcast si accennava al libro di oggi, quindi quando me lo sono trovato davanti in libreria mi sono detta "è un segno"!

Il diario di viaggio parla della lunga estate del 2008 passata da Rumiz in cammino fra Rovaniemi (Finlandia) e Odessa (Ucraina). Un viaggio on the road, fatto principalmente in treno, sull'immaginaria linea di confine fra Est e Ovest, fra Europa e Oriente. Quel confine che da tanti mesi è diventato una linea di tensione o di conflitto aperto. 

Fa molto riflettere il fatto che già allora, nelle parole di tutte le persone che Rumiz incontra, c'era già il sentore di quello che poi è accaduto e sta ancora accadendo. 

L'ho trovata una lettura estremamente istruttiva, calata nella vita quotidiana dei popoli che vivono su quella particolare linea di faglia. Popoli meravigliosi, vitali, che si sono adattati ad un ambiente ingrato, che sfidano la povertà e non negano accoglienza a nessun viandante. Un viaggio bellissimo, che ti viene voglia di affrontare ma che sai che ora, meno che mai, può essere affrontato. Un viaggio di cui ti chiedi che ne sarà stato di quelle persone, di quei luoghi, di quelle sconosciute bellezze.

Non posso fare altro che consigliare questo libro. Leggerlo vi arricchirà moltissimo.

Paolo Rumiz

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀ 1/2


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