Spesso ho sottolineato come non amo leggere i libri di successo nel momento in cui ... hanno successo! Molte volte sono una gran delusione, quindi di solito lascio passare un po' di anni prima di affrontarne la lettura. Così è stato per il libro di oggi che vi presenterò con il titolo più recente "Storia di una ladra di libri". Infatti alla prima uscita italiana nel 2005 il titolo era stato tradotto in "La bambina che salvava i libri", in realtà il titolo originale è The book thief ed il film uscito nel 2013 traduceva correttamente in Storia di una ladra di libri. Come al solito non capisco perché nella traduzione italiana si ami adottare titoli fuorvianti dato che la protagonista non salva i libri ma, decisamente, li ruba.
Ma, al di là di questo cavillo, il romanzo non è stato assolutamente una delusione. A partire dall'io narrante, molto originale a dir poco, alla vicenda della giovane Liesel ambientata nella Germania nazista, periodo storico in cui purtroppo i libri non si era usi salvarli ma piuttosto darli alle fiamme.
La storia di Liesel comincia nella neve dell'inverno del 1939 con il furto di un libro e prosegue nella periferia di Monaco dove approda dopo l'abbandono da parte della madre che, abbandonandola, cerca di salvarla dalla persecuzione politica del Fuhrer. Nella famiglia adottiva Liesel trova protezione e conforto, viene mandata a scuola e trova l'amicizia vera nel vicino di casa Rudy. Con il padre adottivo Hans comincia anche l'amore per i libri e per le parole, che la porterà a salvare un libro dal rogo dei nazisti e a rubarne altri dalla biblioteca del sindaco. Ma saranno altri libri a cambiare per sempre la vita di Liesel, libri scritti in una cantina buia da un ragazzo nascosto e con "capelli come piume", libri che la aiuteranno a resistere all'orrore che la circonda.
Si tratta di una storia molto bella, di cui non voglio dire troppo perché davvero merita la pena di essere letta. Commovente fino alle lacrime, soprattutto nel finale in cui non ci sono sorprese perché il narratore, anzi la narratrice, impietosa ce l'ha anticipato molto tempo prima.
Devo anche dire che l'ambientazione tedesca apre il sipario su un paese che, quando si parla di Seconda Guerra Mondiale, viene considerato solo come il "paese assalitore", ma che in realtà ha pagato un prezzo altissimo per la follia del suo Fuhrer. Nella narrazione si sottolinea come nella famosa battaglia di Stalingrado le perdite tedesche siano state immani, in generale (fra tedeschi, italiani, rumeni e ungheresi) si parla di oltre 1 milione di perdite totali fra morti, dispersi e prigionieri. Dei reduci, spesso mutilati nel fisico se non nella psiche, molti preferirono il suicidio ad una vita di tormento. Su questo argomento vi suggerisco il bellissimo testo "Ultime lettere da Stalingrado" una raccolta di lettere autentiche di soldati tedeschi, un libro dal fortissimo impatto emotivo.
Nel libro di oggi viene messo in evidenza come diversi cittadini tedeschi non fossero affatto d'accordo con le idee del nazismo, ma porsi in aperto contrasto con le direttive del Partito aveva sempre delle conseguenze più pesanti. Se poi l'opposizione riguardava gli ebrei, le conseguenze erano inevitabili e pesanti; la stessa Liesel subisce la fustigazione per un semplice gesto di conforto.
La delicatezza di questo libro risiede nel fatto che è un libro d'amore, un libro d'amore ambientato in un mondo d'odio. L'amore si manifesta ad ogni pagina. Leggetelo ed imparerete che l'amore è anche chiamare una figlia Saumensch ;-)
GIUDIZIO CRITICO: ❀❀❀❀❀
oggi gli altri suggerimenti li trovate su Homemademamma.
Anche io come te non amo farmi trasportare dal clamore suscitato da un libro nel momento in cui tutti si affannano a leggerlo.
RispondiEliminaA volte questi bestseller campioni di vendite per me si sono poi rivelati deludenti, ma a volte no. E credo che questo romanzo possa essere uno di quelli che non mi deluderebbe.
Quindi lo metto in lista :)
Un abbraccio!
Sono convinta che possa piacerti! Come sempre fammi sapere le tue impressioni! Baci Manu
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