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venerdì 21 febbraio 2020

VdL - Acqua nera, Joyce Carol Oates

Buongiorno!
Quello di oggi più che un libro è un racconto lungo; giusto 65 pagine ma piene e forti di contenuti.
La storia s'ispira liberamente alla vicenda di cui fu protagonista Ted Kennedy il 18 luglio 1969: il senatore, fratello di John e Robert, uscì di strada sull'isola di Chappaquiddick mentre rientrava da una festa. La sua auto finì in un canale e la ragazza che lo accompagnava, la ventottenne Mary Jo Kopechne, morì affogata intrappolata nel mezzo. Il senatore invece riuscì a liberarsi e si allontanò dalla scena denunciando l'accaduto solo 10 ore dopo. Fu uno scandalo nazionale (fra le altre cose Kennedy era sposato). Il senatore venne condannato ad una lieve pena, ma la sua carriera politica fu stroncata dall'accaduto ed in seguito decise anche di non presentarsi come candidato alla Presidenza nel 1972 e nel 1976.

Qui siamo negli anni novanta, è il 4 luglio ed una Toyota nera corre veloce sulla strada sterrata di Grayling Island; il senatore degli Stati Uniti che si trova al volante guida veloce per riuscire a prendere il traghetto che porterà lui e Kelly Kelleher sulla terraferma. Il Senatore e Kelly si sono conosciuti il giorno prima ad un party esclusivo, è nato del feeling e vogliono concludere la serata in un motel. Ma ad una curva stretta, prima di un ponte, l'uomo perde in controllo dell'auto che esce di strada e finisce in un fossato. Il racconto, tutto narrato dalla voce di Kelly, è il resoconto dei suoi ultimi pensieri, mentre di accorge di essere intrappolata ed attende i soccorsi.
Pochi fatti, quelli che coprono le ultime 24 ore; pochi pensieri: i genitori, l'infanzia, la carriera che sta appena sbocciando, l'unico grande amore finito da poco, l'incontro con il Senatore che Kelly ha sempre ammirato politicamente. La paura, anche, di fare un errore decidendo di buttarsi in un'avventura con un uomo molto più grande, potente e sposato. Il recondito desiderio della "favola": e la povera serva sposò il principe ....
Tutto queste cose sfrecciano nella mente di Kelly dopo l'incidente mentre realizza anche che la sua gamba è imprigionata, che si trova in una bolla d'aria che però si sta velocemente riempiendo d'acqua, un'acqua nera, che puzza di fogna ed è gelida sulla sua pelle. Un'acqua nera, che puzza di fogna e che sale sale sale per soffocarla ... questa frase ripetuta decine di volte.

La potenza del racconto sta proprio nel senso d'impotenza che comunica di fronte al pericolo che avanza inesorabile. L'ingenuità della ragazza che fino all'ultimo è certa che il Senatore tornerà a salvarla o almeno tornerà con i soccorsi. Ma mano che la narrazione avanza ci troviamo insieme a Kelly, nell'abitacolo accartocciato, al buio ma consci dell'acqua che sale, che irrompe dal parabrezza lesionato, consci della cintura di sicurezza che ci tiene avvinti al sedile, consci del ginocchio incastrato fra le lamiere, consci del dolore delle ferite, consci che la bolla d'aria diventa sempre più piccola, consci che per respirare dobbiamo lottare, consci che alla fine la lotta è inutile e che non resta altro che abbandonarsi all'oblio. L'ultimo pensiero di Kelly è per i genitori e per i nonni che la stanno attendendo oltre il varco ...
Tutto questo per cosa? Per la crudele casualità del destino. Per un incontro fortuito ed una scintilla che è scattata. Per una decisione presa d'impulso. Così sono le scelte: ai più importanti bivi della nostra vita non c'è segnaletica ...
Racconto breve, si legge in un giorno, c'è un bellissimo lavoro sul personaggio e sulla sua vita interiore. Merita.

Joyce Carol Oates


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Oggi trovate altri suggerimenti qui, sulla pagina di Paola!

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