Per il mio ritorno dopo molti mesi d'assenza, ho scelto un libro suggerito a suo tempo da Maris: L'uomo di Marte di Andy Weir.
"Quando Mark Watney apre gli occhi si trova ferito, solo e ... su Marte! Il naufrago interstellare è uno dei componenti della missione Ares 3, i suoi compagni se ne sono andati da Marte in seguito ad una grave tempesta di sabbia e credendolo morto: un bel problema!
Mark è solo su un pianeta freddo e desertico con solo le razioni di cibo di tutto l'equipaggio che non basteranno mai ad alimentarlo fino all'arrivo di Ares 4 di lì a 4 anni, senza contare che la destinazione della missione seguente si trova a 3200 km da dove lui si trova e che sulla Terra tutti lo credono morto.
Ma Mark non si scoraggia e comincia la sua dura lotta per la sopravvivenza."
Non aggiungo altro perché toglierei tutto il gusto della lettura, ma posso dirvi che davvero il nostro protagonista se ne inventa di tutti i colori per portare a casa la pelle.
Il libro è avvincente e devo dire che l'ho divorato in pochi giorni. Indubbiamente la vicenda s'adatta perfettamente ad essere trasformata in un film come in effetti è successo (io non l'ho visto).
Maris, all'epoca, si lamentò delle numerossime e dettagliate descrizioni di esperimenti, manovre calcoli ecc... beh come avevo anticipato allora a me sono piaciute, anche se in effetti potevano essere meno, ma la mia è una deviazione professionale. Poi, diciamocelo, cosa poteva mai altri fare un poveraccio solo per più di due anni su Marte!?
Ecco questa è la parte del libro che mi ha convinto un po' meno: il protagonista mantiene fino alla fine uno humor ed una fiducia che trovo poco credibili. Insomma rischia varie volte di morire, si nutre per due anni di cibi liofilizzati e patate cotte al microonde, ascolta solo disco music degli anni 70 e vede serie televisive degli anni 80; anche quando poi riesce a comunicare con la Terra può farlo solo in maniera molto limitata ..... boh, una persona normale avrebbe dato di matto! Ma, come viene sottolineato nel libro, gli astronauti sono tutti un po' pazzi quindi sarà per quello che il buonumore di Mark non viene mai a mancare....
A parte questo è un libro veramente godibile e lo consiglio!
Giudizio critico : ❀❀❀
QUI i suggerimenti degli altri lettori
"Quando Mark Watney apre gli occhi si trova ferito, solo e ... su Marte! Il naufrago interstellare è uno dei componenti della missione Ares 3, i suoi compagni se ne sono andati da Marte in seguito ad una grave tempesta di sabbia e credendolo morto: un bel problema!
Mark è solo su un pianeta freddo e desertico con solo le razioni di cibo di tutto l'equipaggio che non basteranno mai ad alimentarlo fino all'arrivo di Ares 4 di lì a 4 anni, senza contare che la destinazione della missione seguente si trova a 3200 km da dove lui si trova e che sulla Terra tutti lo credono morto.
Ma Mark non si scoraggia e comincia la sua dura lotta per la sopravvivenza."
Non aggiungo altro perché toglierei tutto il gusto della lettura, ma posso dirvi che davvero il nostro protagonista se ne inventa di tutti i colori per portare a casa la pelle.
Il libro è avvincente e devo dire che l'ho divorato in pochi giorni. Indubbiamente la vicenda s'adatta perfettamente ad essere trasformata in un film come in effetti è successo (io non l'ho visto).
Maris, all'epoca, si lamentò delle numerossime e dettagliate descrizioni di esperimenti, manovre calcoli ecc... beh come avevo anticipato allora a me sono piaciute, anche se in effetti potevano essere meno, ma la mia è una deviazione professionale. Poi, diciamocelo, cosa poteva mai altri fare un poveraccio solo per più di due anni su Marte!?
Ecco questa è la parte del libro che mi ha convinto un po' meno: il protagonista mantiene fino alla fine uno humor ed una fiducia che trovo poco credibili. Insomma rischia varie volte di morire, si nutre per due anni di cibi liofilizzati e patate cotte al microonde, ascolta solo disco music degli anni 70 e vede serie televisive degli anni 80; anche quando poi riesce a comunicare con la Terra può farlo solo in maniera molto limitata ..... boh, una persona normale avrebbe dato di matto! Ma, come viene sottolineato nel libro, gli astronauti sono tutti un po' pazzi quindi sarà per quello che il buonumore di Mark non viene mai a mancare....
A parte questo è un libro veramente godibile e lo consiglio!
Giudizio critico : ❀❀❀
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