Buongiorno amici/he leggioni/e!
Oggi vi parlo di un romanzo molto molto particolare "La signora dei fiumi d'estate" di Tyler Trafford; si tratta dell'autobiografia della madre dell'autore, Alice Tyler.
Trama:
Alice Tyler è appena morta, lasciandosi alle spalle anni di alcolismo, malattia e infelicità per un matrimonio mal riuscito. Fra i numerosi fratelli, Tyler è forse il figlio prediletto, quello ritenuto più simile a se stessa dalla madre, e a lui tocca l'eredità più difficile e al contempo più bella. A lui tocca la Vera Cosa Bella della vita di Alice, contenuta e gelosamente conservata per decenni in una vecchia scatole di zuppe Campbell; si tratta di lettere ed un album di foto che testimoniano il giovane amore di Alice per il pilota norvegese Jens Muller. Jens e Alice si incontrano a Montreal, in Canada, dove il giovane si è recato per completare il suo addestramento da polita militare. I due s'innamorano, il tutto di nascosto dalla famiglia di Alice, la cui madre ha mire ben diverse per la figlia. Alice però è una ragazza indomita: amante dei cavalli, dello sci, della vita all'aria aperta, ama studiare e sogna di diventare una scrittrice dopo aver frequentato l'università. Niente di più lontano dai sogni della madre che studia per lei un matrimonio "altolocato". Non sorprende che Alice s'innamori di un semplice soldato norvegese, buono, gentile, delicato, umile figlio di un ingegnere. Il loro amore è così profondo che, alla partenza per la guerra in Europa, Jens le promette che tornerà da lei a qualunque costo. Proprio per questo, fatto prigioniero dai tedeschi, prenderà parte alla Grande Fuga, quello portata sul grande schermo da Steve McQueen: l'evasione forse più coraggiosa e drammatica tentata da un campo nazista. Solo in tre riuscirono a tornare a casa, gli altri vennero ripresi e giustiziati.
Non vi dirò certo se Jens fu uno dei fortunati oppure no.
Vi dirò però che questo libro è davvero molto bello e molto particolare. La vera protagonista è Alice. Il suo amore con Jens occupa una parte della storia, ma non tutta. Certo quell'amore fu senza dubbio il fulcro della sua vita; abbiamo però, in generale, lo spaccato di una vita vera, profondamente calata nel suo tempo con le luci e le ombre che lo contraddistinsero. Molto bello, delicato, tormentato è il rapporto con l'autore, il figlio Tyler, che solo durante la stesure del libro capisce finalmente e profondamente la madre. Ecco, forse, questo è un libro su di un rapporto madre/figlio che solo alla morte della mamma trova la risposta a tutti gli interrogativi.
In fondo quante cose non capiamo dei nostri genitori? Scelte che non abbiamo capito nè condiviso ma che poi, con gli anni e l'esperienza, ci diventano chiare. Quante così ci hanno tenuto nascoste per proteggerci, per non darci un ulteriore inutile dolore? E, invece, quante di queste cose nascoste un dolore ce l'hanno dato lo stesso? Perché non abbiamo capito, perché non abbiamo trovato un senso...
Se una cosa appare chiara dopo aver letto questo romanzo è che genitori non si nasce. Si impara, sicuramente dai propri sbagli, e si capisce in vecchiaia che certi sbagli non si possono riparare più, ma almeno meritano un'ultima estrema spiegazione.
In definitiva è un romanzo d'amore. Ogni tipo d'amore.
Consigliato.
GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀
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