Buongiorno a tutte. Niente di leggero oggi in programma anche se l'estate chiamerebbe letture più leggiadri. Il libro di oggi è liberamente ispirato alle vicende di cui fu protagonista Charles Manson alla fine degli anni '60. Per chi non lo ricorda Manson fondò una setta, in California, formata per lo più da giovani donne, di cui era il guru: vivevano promiscuamente in un ranch praticando sesso di gruppo, facendo uso smodato di hashish e LSD, rubando e rapinando per sostentarsi. Manson era ossessionato dalla fama e desiderava ardentemente diventare una star della musica hippy, quando ciò non avvenne ordinò una serie di massacri a fine vendicativo e dimostrativo, il più noto fu quello di Cielo Drive di cui fu vittima l'attrice Sharon Tate allora moglie di Roman Polanski.
Questa è la storia di fondo, ma il tutto viene raccontato attraverso gli occhi di Evie una ragazzina di 14 anni finita nelle maglie della setta.
Evie è una ragazza di famiglia ricca, molto sola a causa del divorzio dei genitori: il padre si è trasferito a Palo Alto con la giovane amante e la madre è naufragata nei marosi di un abbandono che l'ha lasciata sola e vuota, alla ricerca di una nuova vita, di un nuovo compagno trascura enormemente la figlia che comincia a dare segni di ribellione. Evie litiga con la sua unica amica e rimane affascinata da una visione fugace delle "ragazze del ranch", soprattutto da Suzanne, la favorita del santone Russell. In effetti Evie cerca solo compagnia e comprensione, ma la setta vuole altro e Suzanne, affascinante e carismatica, l'avvicina con una scusa invitandola al ranch. Le viene offerta droga, una visione della vita libera e ribelle ad ogni autorità. Evie è solo una bambina, viene ammaliata dalla sensazione di libertà selvaggia che aleggia nel gruppo, comincia a fare sesso con Russell e questo la fa sentire adulta, superiore alle sue coetanee, custode di un segreto che nessuno può sospettare.
Alla fine comincia a rubare soldi alla madre e viene mandata in punizione a casa del padre a Palo Alto. Ma Evie ha sviluppato una sorta di dipendenza emotiva da Suzanne, non da Russell di cui non subisce il fascino, ma da Suzanne, ragazza maledetta, tormentata, soggiogata da Russell.
Paradossalmente è proprio grazie a Suzanne che Evie può sottrarsi al momento del massacro. Di fatto il suo nome non viene mai associato alla setta e può recuperare la sua vita.
Il racconto di tutta la vicenda viene fatto da una Evie di mezz'età, una donna che si fa della domande, una donna che ha sfiorato il male e non c'è caduta dentro, ma per puro caso. Per tutta la vita Evie si è domandata cosa sarebbe successo se fosse stata là, se avesse avuto in mano il coltello...
Il romanzo non mi ha fatto impazzire più che altro per le tematiche, non amo molto le storie di massacri, sono un po' suggestionabile; ma la Cline scrive molto bene ed è una formidabile indagatrice dell'animo unano. Forse in virtù della giovane età descrive in maniera magistrale i sentimenti, le pulsioni, le angosce e i dubbi di un'adolescente. La facilità con cui una mente immatura può venire soggiogata o semplicemente abbindolata, perché una ragazza così giovane fatica a vedere il marcio, la malizia dietro la richiesta più innocente e cade nella rete più facilmente.
In definitiva e la storia di Manson dal punto di vista delle ragazze della setta; mette in luce la loro adorazione per il leader, l'abbruttimento causato dalle droghe e dal sesso indiscriminato.
Come madre di una ragazza di 12 anni il libro mi ha turbata. Il vero interrogativo è quanto davvero un genitore, preso da mille problemi, sa davvero cosa fa il proprio figlio fuori dalle mura di casa? Certo, la madre di Evie è miseramente cieca e colpevolmente distratta, ma può capitare a chiunque no? E' questo che turba, può capitare a chiunque...
GIUDIZIO CRITICO: ❀❀❀
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