Montanari Family

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Robby, Manu, Tata, Pissi, Pepe, Oscar, Giorgio
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venerdì 22 ottobre 2021

VdL - La signora dei fiumi d'estate, Tyler Trafford

 Buongiorno amici/he leggioni/e!

Oggi vi parlo di un romanzo molto molto particolare "La signora dei fiumi d'estate" di Tyler Trafford; si tratta dell'autobiografia della madre dell'autore, Alice Tyler. 

Trama:

Alice Tyler è appena morta, lasciandosi alle spalle anni di alcolismo, malattia e infelicità per un matrimonio mal riuscito. Fra i numerosi fratelli, Tyler è forse il figlio prediletto, quello ritenuto più simile a se stessa dalla madre, e a lui tocca l'eredità più difficile e al contempo più bella. A lui tocca la Vera Cosa Bella della vita di Alice, contenuta e gelosamente conservata per decenni in una vecchia scatole di zuppe Campbell; si tratta di lettere ed un album di foto che testimoniano il giovane amore di Alice per il pilota norvegese Jens Muller. Jens e Alice si incontrano a Montreal, in Canada, dove il giovane si è recato per completare il suo addestramento da polita militare. I due s'innamorano, il tutto di nascosto dalla famiglia di Alice, la cui madre ha mire ben diverse per la figlia. Alice però è una ragazza indomita: amante dei cavalli, dello sci, della vita all'aria aperta, ama studiare e sogna di diventare una scrittrice dopo aver frequentato l'università. Niente di più lontano dai sogni della madre che studia per lei un matrimonio "altolocato". Non sorprende che Alice s'innamori di un semplice soldato norvegese, buono, gentile, delicato, umile figlio di un ingegnere. Il loro amore è così profondo che, alla partenza per la guerra in Europa, Jens le promette che tornerà da lei a qualunque costo. Proprio per questo, fatto prigioniero dai tedeschi, prenderà parte alla Grande Fuga, quello portata sul grande schermo da Steve McQueen: l'evasione forse più coraggiosa e drammatica tentata da un campo nazista. Solo in tre riuscirono a tornare a casa, gli altri vennero ripresi e giustiziati. 

Non vi dirò certo se Jens fu uno dei fortunati oppure no.

Vi dirò però che questo libro è davvero molto bello e molto particolare. La vera protagonista è Alice. Il suo amore con Jens occupa una parte della storia, ma non tutta. Certo quell'amore fu senza dubbio il fulcro della sua vita; abbiamo però, in generale, lo spaccato di una vita vera, profondamente calata nel suo tempo con le luci e le ombre che lo contraddistinsero. Molto bello, delicato, tormentato è il rapporto con l'autore, il figlio Tyler, che solo durante la stesure del libro capisce finalmente e profondamente la madre. Ecco, forse, questo è un libro su di un rapporto madre/figlio che solo alla morte della mamma trova la risposta a tutti gli interrogativi.

In fondo quante cose non capiamo dei nostri genitori? Scelte che non abbiamo capito nè condiviso ma che poi, con gli anni e l'esperienza, ci diventano chiare. Quante così ci hanno tenuto nascoste per proteggerci, per non darci un ulteriore inutile dolore? E, invece, quante di queste cose nascoste un dolore ce l'hanno dato lo stesso? Perché non abbiamo capito, perché non abbiamo trovato un senso...

Se una cosa appare chiara dopo aver letto questo romanzo è che genitori non si nasce. Si impara, sicuramente dai propri sbagli, e si capisce in vecchiaia che certi sbagli non si possono riparare più, ma almeno meritano un'ultima estrema spiegazione.

In definitiva è un romanzo d'amore. Ogni tipo d'amore.

Consigliato.

Tyler Trafford


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀


venerdì 8 ottobre 2021

VdL - Qualcosa, là fuori, Bruno Arpaia

 Letto al termine della torrida estate 2021, dopo mesi di siccità e di temperature estreme, questo libro ha qualcosa di terribilmente profetico. 

Livio è un anziano professore di neuroscienze e, insieme a migliaia di altri persone, sta lasciando la desolata Italia a piedi, in cammino verso la Scandinavia, verso il miraggio dell'ultima terra abitabile. Ci troviamo infatti verso la fine di questo secolo, il cambiamento climatico si è drammaticamente compiuto: l'Europa del sud è un deserto inospitale e ridotto in povertà, chi ha il denaro sufficiente migra verso nord clandestinamente ... vi suona famigliare vero?... Durante il lungo e pericoloso cammino del convoglio, Livio ripercorre la sua vita fin dall'infanzia ed in parallelo ad essa ci mostra i cambiamenti del clima della Terra ed i loro effetti. L'ultima speranza dei migranti è quell'ultimo lembo di terra a nord ancora coltivabile.

Alla luce di quello che ogni giorno vediamo, ormai con i nostri occhi non importa la TV, leggere questo breve libro è un pugno in piena faccia, è un senso di inesorabilità riguardo quello che ci aspetta e aspetta le generazioni più giovani. Infatti il Livio bambino è praticamente un coetaneo delle mie figlie... E, scusate, ma oggi non ho più il timore che quello che scrive si avveri ... ne ho la certezza.

Sarò "vecchia" ma non nutro più molte illusioni sulla possibilità do poter tornare indietro. Anche la scienza dice che ormai siamo troppo oltre, il riscaldamento è innescato e, anche nella migliore delle situazioni, continuerà comunque per decenni. Il problema è che io ormai non credo più neanche alla migliore delle situazioni. Credo anzi che nessuno farà niente per salvarci dall'autoestizione (autoestinzione ... ma si può essere più cog****i!), nessuno farà assolutamente niente per limitare il danno e marceremo tranquilli, tronfi e stupidi verso la distruzione di un miracolo dell'universo: la nostra casa.

Peccato però che, invece, la nostra casa non morirà affatto. Moriremo noi. La Terra sopravviverà, col tempo guarirà e forse, se qualcuno sarà sopravvissuto, ricomincerà da capo. Spero meglio. Spero.

Per quanto riguarda la nostra generazione, che sembrava la più fortunata di tutte, se nel frattempo non saremo morti per qualche altro virus o  batterio, assisteremo allo scempio del nostro bel mondo. Soffriremo il caldo, la sete, la fame, la mancanza di risorse naturali, i disordini sociali che ne scaturiranno... Non è solo un libro, succederà. Forse sta già succedendo. Ma il nostro piccolo orticello è più interessante e meno impegnativo da guardare. E allora giriamo la testa, chiudiamo gli occhi, diciamo che non dipende da noi, ma invece dipende anche da noi. Come cantava Da Gregori "la storia siamo noi ... siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere".

Leggetelo e, se vi pare il caso, riflettete.

Bruno Arpaia


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

venerdì 1 ottobre 2021

VdL - Velocemente da nessuna parte, Grazia Verasani

 Un po' di tempo fa vi avevo parlato di un libro di quest'autrice, Grazia Verasani; si trattava di "Quo vadis, baby?", il primo libro con protagonista Giorgia Cantini, un'investigatrice privata con sede a Bologna.

Il romanzo di oggi è il secondo con protagonista Giorgia e confermo che la mano della Verasani mi piace molto

Trama:

Giorgia è sempre lei, quarantenne sgualcita, facile alla bottiglia e alla sigaretta. L'amore non vuole neanche sentirlo nominare, anche se inconsciamente ne è attirata  Dopo una breve vacanza torna in una Bologna estiva e afosa, dove l'attende un caso di sparizione: Vanessa detta Van è sparita da una settimana e a denunciarne la scomparsa è solo l'amica-collega di incontri sessuali d'alto bordo. Van ha un bambino ed una famiglia d'origine con cui non parla e la ragione affonda le radici in lontani accadimenti. Che abbiano a che fare con la scomparsa di Vanessa?

Allora, ve lo dico subito che il mistero sulla scomparsa di Van non è poi questo gran mistero. Il che ci sta anche perché la storia è molto calata nella realtà e, nella realtà, i grandi misteri sostanzialmente non esistono. Tutti i delitti ruotano molto vicino alla vita della vittima. Quindi il bello del libro non è il giallo in se, il bello del libro è Giorgia, il suo approccio alla vita estremamente disincantato, la sua paura d'amare che l'ha portata ad essere una zitella quarantenne dall'avventura facile e disimpegnata. Il dolore l'ha scavata, l'ha portata e la porta lentamente verso l'autodistruzione, lucidamente e consciamente.

Un personaggio duro, scabro e tormentato; proprio questo la rende così umana, anche se si sforza di essere fredda e di non farsi coinvolgere, non ce la fa proprio.

Inoltre l'azione si svolge fra Bologna e Sasso Marconi, all'imbocco della valle del Reno, dove l'appennino comincia appena appena a proporsi alla vista, ma da lontano, con la sagoma dei monti ancora lontana e con l'aria che però si fa un pochino più fresca e leggera ....

... era da questo che da piccola capivo di essere quasi arrivata a casa: mio padre usciva dall'autostrada a Sasso Marconi, passava il ponte sul Reno (quello dei suicidi) ed imboccava la statale Porrettana ... e lì l'aria cambiava, cambiava temperatura, cambiava odore, cambiava consistenza ... allora lo sapevo, "Siamo quasi arrivati, fra 45 minuti è casa. Sono tornata."

Ed è così ancora oggi. Così, quando leggo che quelle sensazioni non sono solo mie, ma sono anche di altri, come dell'autrice, sono felice e mille ricordi si riaffacciano. 

In conclusione confermo il consiglio: sono libri da leggere e quello di Giorgia Cantini è un personaggio vero, profondo che trasmette sentimenti. La Verasani è davvero brava a ricreare atmosfere, sensazioni e a farle vivere al lettore; lo prende e lo trasporta dentro le vite dei suoi personaggi, gliele fa capire e lo guida alla comprensione delle debolezze e delle bassezze umane. Io dico che non è poco...

Grazia Verasani


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

venerdì 24 settembre 2021

VdL - Baci da Polignano, Luca Bianchini

 Buongiorno amici/amiche lettori/lettrici.

Per chi come me, ha sognato leggendo "Io che amo solo te" e "La cena di Natale di Io che amo solo te", era imprescindibile chiedersi come sarebbe andata a finire la storia di Ninella e Mimì. Questo ultimo libro ce lo racconta.

Trama: 

Dopo tante vicissitudini il matrimonio di Mimì sembra finalmente finito: Matilde ha perso la testa per Pasqualino, il giardiniere, e a Don Mimì è toccato lo sfratto dal "Petruzzelli". Sarebbe quindi libero di correre dalla sua Ninella, se non fosse che lei, finalmente, sembra aver trovato la serenità fra le braccia di Carlo, milanese innamoratosi di lei e della Puglia. Anche il matrimonio di Chiara e Damiano scricchiola e pure Orlando e Daniela hanno i loro problemi di cuore e di famiglia. Non può poi mancare la zia Dora che si catapulta giù dal Veneto a caccia dell'eredità di un trullo. 

In mezzo a mille pettegolezzi, fughe al supermercato e viaggi in giro per il mondo tutti i nostri protagonisti troveranno il loro "kefi" (per citare le Vacanze in Grecia) e finalmente noi lettori saremo liberi di lasciare Ninella e Mimì al loro destino. Insieme...???

E chi lo sa ... leggete il libro se volete saperlo! 

Forse non il più spumeggiante e scorrevole fra i tre libri, diciamo della serie, ma irrinunciabile per gli incorreggibili curiosi e romantici.

Luca Bianchini

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

venerdì 17 settembre 2021

VdL - Morgana, Michela Murgia e Chiara Tagliaferri

 Buongiorno a tutti/e. Dopo una lunga pausa estiva, piena di buone letture, ritorno con le mie umilissime recensioni.

Un libro che era in attesa da un bel pochino e che ha finalmente trovato il suo tempo è "Morgana" scritto in tandem da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri.

Della Murgia ho letto solo "Accabbadora" che mi è piaciuto abbastanza ma non mi ha fatto svenire. La Murgia invece mi piace molto. Non sempre condivido le sue posizioni ma mi piace molto una persona che non ha paura di sostenere a spada tratta le proprie idee e lei lo fa. 

Considerando ciò e considerando che il libro parla di donne scomode, mi sono approcciata alla lettura con parecchie aspettative.

Non sono rimasta delusa, caso mai sorpresa. La scelta delle figure di donna inserite in questo romanzo a volte spiazza, ma ha assolutamente un filo logico. Le "Morgane", a questo mondo, le apprezzo sempre molto: sono donne difficili in termini sociali, offendono, danno fastidio e soprattutto sono donne fuori dal loro tempo.

Così partiamo da Moana Pozzi, la prima pornodiva approdata alla TV, al varietà, anche ai salotti buoni della TV se vogliamo. Una donna che faceva della libertà sessuale la propria bandiera; colta, intelligente e bellissima, sapeva tenere testa a pseudoletterati rivendicando le proprie idee. Forse non è il tipo di simbolo che vorremmo seguissero le nostre figlie (io di sicuro no), ma è comunque una donna che ho sempre apprezzato pur non condividendo il suo credo. Come ho già detto amo chi sa difendere le proprie opinioni con intelligenza e stile.

Si passa poi a Santa Caterina ... per dire, un salto da niente! Eppure l'essere fuori dai tempi contraddistingue tutte queste donne. Santa Caterina, in tempi medioevali, ardiva rimproverare Papi e monarchi e, donna in tempi in cui le donne contavano zero, era da questi ascoltata e tenuta in gran conto! Straordinaria!

E poi si continua con Grace Jones, pantera iconica degli anni '80; Emily Bronte, la mia scrittrice preferita (!), anima tormentata votata ad una vita di rinunce che scrisse dell'amore con ferocia e dolorosa poesia; Moira Orfei; Tonya Harding, passata dalle vette del triplo Axel all'amara squalifica a vita; Marina Abramovic; Shirley Temple; Vivienne Westwood e Zaha Hadid.

Dieci donne forti, fortissime. Dieci donne che, nonostante tutto, sono un'esempio per tutte noi. Donne che non hanno avuto bisogno di nessuno per diventare quello che sono diventate e che, se sono cadute, si sono rialzate sanguinanti ma non vinte.

Decisamente un bel saggio che consiglio a tutte.

Michela Murgia Chiara Tagliaferri


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀


venerdì 16 luglio 2021

VdL - Portami il diario, Valentina Petri

 Questo titolo l'ho scoperto proprio qui, sul Venerdì del Libro.

Non ricordo proprio chi l'aveva consigliato così non potrò ringraziarlo per avermi fatto leggere questo libro eccezionale!

In "Portami il diario" c'è la scuola com'era e come me la ricordo ancora io e com'è oggi, quindi alla fine non molto diversa. Attraverso le storie scolastiche dei ragazzi raccontate in questo libro ho potuto buttare un'occhio dall'interno alla vita scolastica delle mie figlie e ritrovare sprazzi di quella che è stata la mia

Questo libro non ha davvero bisogno di grandi recensioni: racconta, dal punto di vista di un'insegnante, un intero anno scolastico in un Istituto Professionale. Con lei ci affezioniamo ai ragazzi che, sono tremendi quasi sempre sì, ma, come viene sempre sottolineato sono anche sorprendentemente meravigliosi, aperti, interessati.

Sono i nostri ragazzi e leggendo "Portami il diario" non possiamo che esserne orgogliosi.

Da leggere. Assolutamente!

PS: Ho contagiato anche le mie figlie (una alle medie ed una alle superiori) che se lo sono divorato fra grasse risate!



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀❀

venerdì 14 maggio 2021

VdL - Il gioco bugiardo, Ruth Ware

 Si tratta di un libro che ho acquistato da poco e che mi ha incuriosito per la sinossi. Non posso dire che mi abbia delusa, però ha suscitato in me sentimenti contrastanti. Vediamo un po' di cosa tratta.

Isa è mamma da sei mesi della piccola Freya ed è completamente presa dal suo nuovo ruolo di mamma e di compagna. Un un giorno riceve un breve messaggio, "Ho bisogno di voi". A spedirlo è Kate, ex-compagna di collegio e amica per la vita; Kate le sta richiamando, lei, Fatima e Thea (le quattro amiche di un tempo) e le sta richiamando a Salten, dove Kate vive da sempre e dove tutte hanno frequentato un collegio privato. Facendo un salto nel passato sapremo che le ragazze si sono conosciute il primo giorno di scuola, sono diventate amiche, quasi sorelle, ed hanno cominciato a frequentare la casa di Kate, dove vivevano anche il padre Ambrose, insegnante d'arte al collegio, e Luc il fratellastro francese di Kate. In quegli anni di giovinezza le quattro amiche vivono una vita libera e selvaggia, infrangono le regole del collegio con noncuranza, fumano, bevono e inventano un gioco, il gioco delle bugie. Un evento drammatico le imprigionerà per sempre in quel gioco, costringendole a mentire per il resto della vita. Ma ora qualcosa è venuto a galla, una vita di menzogne sta per essere scoperta e forse una di loro, da sempre, mente anche a tutte le altre.

Devo dire che nel complesso è un libro ipnotico, non riuscivo a staccarmi, dovevo sapere, sapere, sapere. Il che tutto sommato è quasi inspiegabile perché la storia non è ne' originalissima ne' particolarmente realistica. Inoltre ero affascinata dalla storia tanto quanto ero disturbata dai personaggi, specialmente da Isa che trovo insulsa oltre ogni dire. Incapace di affrancarsi dal passato, incapace di assumersi le proprie responsabilità, incapace di gestire una bambina piccola (ma qui la scuso perchè non è facile), incapace di confessare almeno a se stessa se ama o non ama il proprio compagno. Condannata a vivere nella nostalgia del passato ed, al contempo, terrorizzata da quello stesso passato. Così succube dei esso, del legame con Kate, da rischiare di giocarsi il presente (la famiglia ed il lavoro) per proteggere un'amica dei tempi del collegio ... insomma una donna prima di giocarsi figlia e compagno a forza di menzogne magari un po' ci pensa...

Di contro devo dire che l'atmosfera è descritta molto bene. Sembra di trovarsi lì, nella casa-mulino di Kate e di viaggiare con le protagoniste nei ricordi della giovinezza. Sì, questa parte è molto bella e scritta con bravura.

Nel complesso è un libro che mi sento di consigliare, magari da leggere al sole in relax.

Ruth Ware

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura li trovate oggi sul blog Homemademamma.

venerdì 7 maggio 2021

VdL - La ragazza della luna, Lucinda Riley

 Ennesimo capitolo della saga delle "Sette sorelle". Ammetto che questo libro, finora, è stato quello che mi ha preso meno. 

Tiggy, fra le sorelle D'Aplièse, è l'amante della natura e degli animali; la vediamo approdare alla tenuta di Kinnaird, in Scozia, con lo scopo di reintrodurre in natura alcuni esemplari di gatto salvatico. Qui conosce molte persone che le cambieranno la vita: Charlie, il medico proprietario di cui s'invaghisce, la sua giovane e sensibile figlia Zara e soprattutto il vecchio gitano Chilly che la guiderà verso il suo passato e la porterà a casa come, in passato, era stato predetto...

Tutto molto ben scritto, bei personaggi, soprattutto quelli del passato ispirati a persone veramente esistite. Però anche tutto un po' già visto ... insomma alla fine è la storia delle sorelle precedenti: la protagonista approda ad una nuova realtà che le permetterà di conoscere le sue origini ed alla fine le regalerà anche l'amore. Bello sì, ma al quinto libro diventa un po' trito e ritrito. 

Fra l'altro Tiggy, nonostante la sua dolcezza, è la sorella che mi prende di meno: la trovo un personaggio con poco sugo, anche la sua ricerca delle origini non è così sentita come nei libri precedenti. Non voglio giudicare la Riley perché io non sono nessuno e lei è un'autrice mondiale, però sembra quasi che l'abbia scritto con poca ispirazione...

Nonostante ciò tengo duro perché ormai mancano solo 2 libri e io DEVO sapere la verità su Pà Salt! Ora mi manca "La ragazza del sole" dove la protagonista è Electra, decisamente la più antipatica (a pelle) delle sorelle: spero che mi sorprenda, di bello almeno c'è che ci porterà in Africa. Vedremo.

Lucinda Riley

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura li trovate sul blog di Paola ideatrice del Venerdì del Libro.

venerdì 30 aprile 2021

L'istituto, Stephen King - VdL

 Negli ultimi anni, ma farei meglio a dire decenni, i lavori di King mi hanno suscitato sentimenti molto contrastanti. Io stessa, che lo considero uno dei miei autori favoriti, per un certo periodo ho faticato a ritrovarmi in alcuni suoi romanzi, primo fra tutti "L'acchiappasogni" che ho abbandonato senza tanti rimpianti.

Poi c'è stato un meraviglioso ritorno con "22/11/63", che personalmente considero uno dei suoi capolavori. Poi di nuovo buio ma per un limite mio, non ce la faccio quasi mai a leggere libri che mi suscitano angoscia e inquietudine. Quest'ultimo romanzo ci è arrivato in casa un po' a sorpresa, infatti si tratta di un regalo del nonno per la Pissi. Visto che lei era impegnata con altro, io non ho proprio saputo resistere e ... beh eccoci qui!

Nei mesi scorsi ho letto pareri contrastanti (neanche a dirlo), ma, per quanto mi riguarda, devo dire che in questo romanzo ho trovato uno dei migliori lavori di King degli ultimi tempi. Non disdegno i suoi mostri infernali, ma per i miei gusti lo apprezzo di più quando la paura è più radicata alla realtà e meno a faccende demoniache o extraterrestri.

Rispondendo ad un impulso improvviso, Tim, ex poliziotto della costa Ovest, cede il proprio posto sull'aereo che dovrebbe portarlo a New York e si avventura in un viaggio coast-to-coast che lo deposita temporaneamente, almeno nelle sue intenzioni, a DuPray in North Carolina. DuPray non è Castel Rock ma ci assomiglia parecchio: piccolo paese perso nel nulla dove, sotto sotto, qualcosina d'inquietante (nella persona del proprietario del motel) c'è. Tim si ferma qui e diventa guardia notturna, con l'intenzione di mettere via qualche soldo e di proseguire poi il viaggio per New York.

Contemporaneamenten, a Minneapolis. Luke è un dodicenne con un QI decisamente superiore alla media. Frequenta perciò una scuola speciale per ragazzi molto dotati e si accinge a svolgere i test d'ingresso per il MIT e contemporaneamente per l'Emerson College di Boston. Un genietto insomma, ma anche un ragazzino che ama la pallacanestro, i videogiochi e la pizza con i genitori. Luke ha anche un'altra piccola dote, che i genitori prendono con molta naturalezza e che in effetti non lo fa sentire più speciale di altri: quando è emotivamente carico, in positivo o negativo, riesce a spostare leggermente gli oggetti. In altre parole è telecinetico. Ma, niente di che, piccole vibrazioni.

Una notte però accadrà qualcosa che cambierà tutta la vita di Luke: una squadra paramilitare penetra in casa mentre tutti dormono e lo rapisce.

Luke si sveglierà all'Istituto, una struttura dove vengono portati ragazzini rapiti in varie parti del Paese; all'Istituto i ragazzi vengono sottoposti a esami medici, iniezioni non specificate, che a volte li fanno stare malissimo, ed altre cose decisamente poco piacevoli, il tutto al fine di far sì che "vedano i puntini colorati". In breve Luke scopre che gli altri ragazzi hanno "poteri" simili o superiori ai suoi: telecinesi e telepatia. A loro viene spiegato che si trovano lì perché "arruolati" al servizio del Paese per cui devono svolgere un compito al fine del quale verrà cancellata loro la memoria e verranno rimandati a casa. Appena arrivano i ragazzi sono destinati alla Prima Casa e qui Luke fa amicizia con Kalisha, George, Nick e Avery Dixon il più piccolo ma il più dotato. Dopo gli esami della Prima Casa, dove subiscono anche le angherie dei sorveglianti che ottengono l'obbedienza a suon di schiaffi e scosse elettriche, vengono spostati alla Seconda Casa. A quel punto ognuno di loro ha già capito che la Seconda Casa è l'anticamera dell'inferno e che lì non si fa più ritorno.

Ma Luke riesce a fuggire e la sua fuga lo porta a DuPray e fra le braccia di Tim che dapprima non riuscirà a credere all'incredibile storia del ragazzo, ma fatti terribili lo convinceranno che è tutta pura realtà. Ma Luke non è solo fuggito ... Luke ha promesso di tornare a salvare i suoi amici...

Ho già detto molto, ma assolutamente non svelerò quale attività si svolge nella Seconda Casa perché è la parte nevralgica del romanzo. E nemmeno vi svelerò se Luke e Tim riusciranno a tornare all'Istituto e a salvare i piccoli prigionieri.

Quel che conta dire è che davvero, in varie parti del romanzi, troviamo la potenza evocativa di King. La prima parte con la descrizione del viaggio di Tim ed il suo arrivo a DuPray io l'ho trovata superba: il miglior King d'annata, sembra proprio di essere lì, nel cuore della Carolina del Nord.

La parte dedicata all'Istituto mi ha molto angosciata perché quando si parla di angherie e soprusi a spese di bambini mi sale altro che la bile!! Non è un romanzo horror, non ci sono scene splatter, o almeno sono poche e soft, ma la paura dei ragazzi trasuda da ogni pagina.

Insomma anche se il succo della storia è ovviamente fantastico e paradossale, King riesce a farcelo sembrare se non reale perlomeno possibile. Uno scrittore magistrale, che nella sua carriera letteraria a volte ha un po' inciampato, ma che quando imbrocca il binario giusto ti prende, ti trascina e ti coinvolge fino all'ultima pagina. Che poi, via, uno scivolone capita a tutti a questo mondo no?

Se reggete il genere, ovviamente, lo straconsiglio!

Stephen King


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀ 1/2

Altri suggerimenti di lettura potete trovarli sul blog di Paola, ideatrice del venerdì del libro.






venerdì 19 febbraio 2021

VdL - Amore in minuscolo, Francesc Miralles

 Buongiorno amiche!

Spinta dalla quarta di copertina che prometteva un gatto come protagonista, mi sono ritrovata a leggere questo breve libricino dove il gatto rimane, tutto sommato, abbastanza marginale; in compenso le stranezze si sprecano in termini di protagonisti umani!

Il giorno di Capodanno un gatto s'insinua nella vita di Samuel, professore di tedesco single e abbastanza tristanzuolo. La presenza del gatto sembra dare il via ad una serie di eventi che scombussoleranno la sua noiosa e sonnolenta esistenza: Samuel incontra prima il vecchio Titus, inquilino dell'ultimo piano, che gli affiderà il delicato compito di concludere un suo libro. Sempre in seguito ad una richiesta di Titus, Samuel conoscerà prima Valdemar, "uomo della Luna", scienziato e scrittore visionario, e poi Gabriela, primo amore mai dimenticato.

In seguito a questo primo evento, l'arrivo inatteso ed indesiderato di un gatto, Samuel annasperà nel tentativo di cambiare la propria vita, aiutando Titus, aiutando Valdemar e facendo una corte goffissima a Gabriela.

Devo dire che nel complesso la storia è veramente molto strampalata; le conversazioni con Valdemar le chiamerò surreali, ma probabilmente si tratta di un gentile eufemismo! Samuel invece è un bel personaggio, realistico nella sua timidezza, goffaggine, inesperienza emotiva; pochi sono capaci come lui di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato! 

Il lieto fine è quasi d'obbligo, dopo tante disdette, e ci rimane solo il dubbio di sapere che fine avrà fatto Valdemar ... che sia riuscito a partire per la Luna?...

Nel complesso un libro curioso che mi sento anche di consigliare.



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Oggi trovate altri suggerimenti di lettura sul blog di Paola, Homemademamma.

venerdì 5 febbraio 2021

VdL - Il cacciatore del buio, Donato Carrisi

Il libro di oggi "Il cacciatore del buio" è il seguito de "Il tribunale delle anime" di cui ho parlato qui.

Protagonisti sono il monaco Marcus e Sandra Vega, poliziotta addetta alle rilevazioni fotografiche. Dopo i tumultuosi eventi del primo volume, che avevano portato Sandra a Roma, li ritroviamo entrambi nella capitale. Sia Marcus che Sandra continuano il loro lavoro: Sandra è entrata nella squadra di polizia di Roma ed ha anche trovato un compagno, un premuroso professore di liceo di origini anglosassoni, Max. Marcus è sempre alle prese con il suo lavoro di penitenziere, sempre sulle tracce del male e delle sue anomalie. Marcus però non ha mai dimenticato Sandra e, di nascosto, veglia su di lei e sulla sua sicurezza.

Un delitto mostruoso si è consumato, vittima una giovane suora, proprio fra le mura del Vaticano. Marcus è chiamato ad indagare, ma dopo un anno non ha trovato traccia alcuna del colpevole e viene invitato a desistere dal suo mentore. Nuovi delitti cercano giustizia: sembra che a Roma sia comparso un serial killer di coppiette; i giovani vengono uccisi con un crudele rituale che sembra basato sulla menzogna del loro stesso amore: un coltello piantato nello sterno ed un colpo di pistola sembrano le firme dell'assassino. Anche Sandra viene chiamata a compiere le rilevazioni sulla scena del primo delitto e qui comincia a cogliere dettagli molto strani. Col tempo si capisce che non si tratta solo del serial killer; qualcuno o addirittura un gruppo di persone protegge l'assassino tentando di sviare le indagini. Perché ci sono tre livelli a proteggere il grande segreto che si cela dietro questi delitti: il bambino di sale, l'uomo con la testa di lupo e l'ultimo segreto ... quello che mai e poi mai deve essere svelato.

La storia è veramente complessa, molte storie s'intrecciano e si celano l'una dentro l'altra, come in un gioco di scatole cinesi. Nel complesso però questo romanzo non mi ha convinta del tutto. Fermo restando il talento narrativo di Carrisi e la sua abilità stilistica, ho trovato però il tutto un po' forzato. Lo stesso nesso fra il serial killer (la cui vita passata ha dell'incredibile) e la setta che si cela dietro lui e lo protegge nel nome del "mantenimento del male nel mondo" mi è sembrata oltre che inverosimile anche poco sensata. 

I personaggi, considerando che è il sequel di un altro libro con gli stessi interpreti, evolvono veramente poco, soprattutto Marcus a cui, mi pare, viene destinata un'evoluzione decisiva nel terzo libro. Qui pare crogiolarsi nelle sue deprivazioni, derivanti dal sue essere un sacerdote, e nella sua mancanza di memoria passata. E' attratto da Sandra, si ritrovano entrambi coinvolti l'uno dall'altra, ma la cosa finisce lì. Sandra sembra più consapevole dei cambiamenti che avvengono nel suo cuore: si è costruita una nuova vita a Roma, sicura ed accogliente, ma quando il male ritorna capisce che quella sicurezza non fa per lei, che il suo cuore cerca altro. 

In un certo senso è come se il succo del romanzo risieda nel suo principio e nel finale: il caso della suora massacrata in Vaticano. Quello che c'è in mezzo sembra un po' un riempitivo, una storia che andava raccontata per distrarci un po' e portarci poi alla vera storia, quella che leggeremo nel terzo romanzo, dove, credo, la verità su Marcus verrà rivelata.

Nel complesso è un buon romanzo, avvincente quanto basta e scritto benissimo. 



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

Trovate altri suggerimenti di lettura sul blog Homemademamma promotrice del Venerdì del Libro.

venerdì 29 gennaio 2021

VdL - Le ossa della principessa, Alessia Gazzola - Serie "l'Allieva"

 Non è la prima volta che recensisco un'avventura di Alice Allevi, questa serie mi ha presa fin dalla prima volta che ne ho letto. Poche settimane fa le sue avventure televisive si sono concluse con un romantico matrimonio con C.C. (con mi grande gioia perché sono una romanticona). Ora però devo sapere come si concludono le sue vicende sui libri.

Ecco, in questo romanzo la lettera si distanzia dall'immagine. Casualmente vengono rinvenute le ossa di Viviana Montosi, giovane archeologa scomparsa nel nulla qualche anno prima. Contemporamente scompare anche Ambra Negri della Valle, l'Ape Regina, ex di Claudio e primadonna incontrastata dell'Istituto di Medicina Legale. Le indagini della polizia, cui Alice collabora come al solito, dovranno stabilire se c'è una connessione fra le due sparizioni.

Se la base del racconto è identica, i personaggi si differenziano molto da quelli televisivi per scelte e destini. L'antipatica Ambra fa una figura molto migliore nel libro che nella serie ed il fratello di Alice, Marco, veleggia verso un destino assolutamente diverso da quello del suo alter ego televisivo. La narrazione si svolge fra l'Italia e la Palestina, un luogo affascinante e pieno di un passato difficile che, come sappiamo, incide profondamente sulle incertezze del presente. 

Mi è piaciuto molto, a differenza dei libri precedenti, il racconto della vita della vittima; sono stata a Gerico con lei, sotto il sole ed in mezzo alle rovine; a Tel Aviv con i suoi colori e profumi ed il romanticismo di un nuovo amore. Nei romanzi precedenti le indagini non sono, diciamo, le protagoniste della storia, imperniata invece sulle sfortune di Alice, e semplicemente fanno da sfondo. Qui è il contrario.

Nel complesso, avendo visto la serie, la lettura dei libri ha perso un po' il suo mordente; ma questo è carino se si soprassiede su un'Alice al culmine dell'indecisione fra C.C. e l'odioso Arthur.

Consigliato a chi la ama.

Alessia Gazzola

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

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venerdì 22 gennaio 2021

VdL - L'uomo scomparso, Jeffery Deaver

 Sono un'appassionata di Lincoln Rhyme fin dalla sua prima, più famosa, avventura, quella del Collezionista di ossa. Non amo nessuno dei film e/o serie televisive che ne hanno tratto e non ho mai perso tempo a guardarne alcuna (tranne il primo film con Denzel Washington, una grande delusione).

Lincoln e Amelia si trovano qui alla loro quinta indagine insieme, come professionisti e come coppia, e stavolta l'intrigo è davvero complesso ed il colpevole sembra davvero imprendibile.

Il Negromante uccide simulando spettacoli d'illusionismo; l'unica, non piccola differenza, è che le vittime muoiono davvero e lui svanisce nel nulla. Un omicida apparentemente senza identità, senza volto e senza un movente. Come sempre nelle trame in cui Rhyme è protagonista, il tempo scorre impietoso verso una scadenza che nasconde chissà quali massacri; ma stavolta la lucida logica di Lincoln fa fatica a precedere i passi di un assassino che però è anche un artista dello spettacolo, imprevedibile e volubile. Stavolta lui ed Amelia avranno bisogno dell'aiuto di qualcuno che in quel mondo vive, una giovane illusionista che li guiderà in una realtà che non conoscono.

Beh, diciamo che Lincoln Rhyme difficilmente sbaglia il colpo (non li ho letti tutti però). Il ritmo è buono, di colpi di scena ce ne sono anche troppi, i personaggi non si smentiscono ed hanno un'altra piccola evoluzione personale durante lo svolgimento dei fatti. Diciamo che al limite si potrebbe obiettare che stavolta la fantasia di Deaver abbia lavorato ad un ritmo forsennato, costruendo una storia al limite ultimo del verosimile. Ma gli si può perdonare. La spiegazione finale dei fatti di Lincoln Rhyme è sempre impeccabile e gli si perdona volentieri qualche eccesso di licenza poetica.

Se vi piace il genere è sicuramente consigliato.



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venerdì 15 gennaio 2021

VdL - La felicità del cactus, Sarah Haywood

 "La felicità del cactus" è indubbiamente un libro che merita e che mi è piaciuto molto. Falsamente leggero, in realtà racconta, con umorismo e levità, delle profonde ferite che il passato lascia sulle persone, plasmandone il carattere.

Susan Green non è certo una donna comune. Single non più giovanissima e fanatica della precisione e della programmazione, Susan però si trova a dover affrontare due imprevisti non da poco: un lutto famigliare ed una gravidanza non programmata.

La vita di Susan è scrupolosamente programmata: ha un appartamento su misura a Londra, un lavoro perfetto per il suo amore per la precisione ed un accordo particolare che soddisfa i suoi bisogni culturali e ... beh diciamo anche altri bisogni. L'importante è che non ci siano inutili intralci sentimentali; appena ne sente l'odore, Susan mette fuori gli aghi come quelli dei cactus che tanto ama collezionare. Ma la vita ha in serbo per lei un tiro birbone, e, nell'arco dei 9 mesi della gravidanza, Susan si troverà a rivedere certi punti di vista così categorici e magari a fiorire ... che poi si sa, i fiori del cactus sono bellissimi!

Un romanzo davvero, carino, divertente, pieno di humor inglese, ma che riesce comunque a farci capire che sotto la scorza dura di Susan c'è una giovinezza di grande sofferenza.

Dopo nove mesi di battaglie, interne ed esterne, Susan riuscirà a fare pace con tutto, col suo passato, con la famiglia ed anche con se stessa, sbocciando ad una nuova vita.

Non voglio dire di più perché questo è davvero un libro godibile che consiglio senza dubbio di leggere.

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venerdì 6 novembre 2020

VdL - Il giardino dei raggi di luna, Sarah Addison Allen

 Non saranno dei capolavori, ma a me i libri di quest'autrice piacciono. Non sono esattamente una da romance, ma la Allen ha la capacità di scrivere romanzi d'amore condendoli con quel pizzico di magia e quel pizzico d'ironia che li salvano dalla melensaggine e ti avvolgono come ... non so, il profumo della torta di mele! Come dire: confort book!

La giovanissima Emily è rimasta orfana della mamma; non sapendo dove andare si trasferisce a Mullaby nella Carolina del Nord a casa del nonno gigante che non ha mai conosciuto.

Capisce subito che a Mullaby l'atmosfera è molto strana e che nessuno ha intenzione di renderle facili le cose perché nessuno ha dimenticato l'enorme colpa di sua madre...

Vi avviso che la trama non è straordinaria e dire che gli eventi sono "poco realistici" è usare un eufemismo. Ma, che devo dire, a me è piaciuto lo stesso. Non per la storia narrata ma, come dicevo sopra, per l'atmosfera che si respira.

Sarà che con la dura realtà che ci circonda un po' di sogno e di magia, almeno nei libri, alleggerisce l'anima. Sarà che una sognatrice lo sono sempre stata. Sarà, sarà ... ma chi se ne importa del perchè, a me ragazze è piaciuto.

Quindi se anche qualcuna di voi si sente in vena di sognare un po', accomodatevi!


Sarah Addison Allen


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venerdì 30 ottobre 2020

VdL - Hugo e Rose, Bridget Foley

 Probabilmente succede a tutti di leggere la sinossi di un romanzo, farsene un'idea e poi leggerlo e rendersi conto di aver preso una colossale cantonata. Di certo è quello che è successo a me con il libro di oggi, "Hugo e Rose"; sedotta dalla romantica copertina dai colori pastello e dalla quarta di copertina, mi sono approcciata al libro attendendomi un portentosa storia d'amore grondante romanticismo da tutti i pori. Non è stato così. Aggiungerei: per fortuna.

Rose è una giovane donna con una bella famiglia. Un marito medico, che si fa in quattro per fare una bella carriera e portare benessere economico alla propria famiglia, e tre bei bambini, allegri, intelligenti, chiassosi e rompiscatole come tutti i bambini piccoli. Ma Rose è una donna insoddisfatta che si odia perché si sente insoddisfatta quando invece dovrebbe ringraziare ogni minuto per tutto ciò che ha. Rose è insoddisfatta della propria vita, del proprio corpo, segnato da tre gravidanze, e trascina i giorni per arrivare alle notti ed al sonno. Infatti da quando, aveva 5 anni,  quando Rose è stata in coma a causa di una caduta in bici, ogni notte sogna Hugo. Hugo è un suo coetaneo e con lui, da decenni, ogni notte, vive meravigliose avventure sull'Isola: un posto fiabesco dove i due ragazzi si ritrovano ogni notte. Sull'Isola Rose è sempre giovane e bella e così anche Hugo, l'unico che la capisce e la conosce davvero. Tutto procede diciamo tranquillo finché un giorno, per caso, Rose incontra Hugo nella vita reale. Ma, come tutti sappiamo, la realtà è molto diversa dal sogno ed anche Hugo è diverso dal personaggio da fiaba che popola le notti di Rose. Quando realtà e sogno s'incontrano come andrà a finire?

Per certi versi questo romanzo si potrebbe definire geniale perché riesce ad affrontare con un costrutto originalissimo molte tematiche assolutamente non banali. Quindi, specialmente nella prima parte, amore e romanticismo ci sono, ma il racconto non si esaurisce in quello. Anzi nella seconda parte insorge una sfumatura noir che rende la situazione anche abbastanza inquietante.

Rose è una casalinga insoddisfatta perché ha abbandonato i suoi progetti per seguire la famiglia. Non le manca nulla, suo marito la adora, i bambini amano teneramente la loro mamma; ma la figura, quasi mitica, di Hugo e di come la vede sull'Isola, contribuiscono ancora di più a renderla insoddisfatta della realtà. Perciò quando incontra il vero Hugo (non proprio un adone invero ma pur sempre Hugo), Rose si confonde, non capisce più se quello che sapeva del suo amico notturno è vero o è solo illusione. Dovrà buttarsi senza paracadute in questa nuova avventura per capire ciò che conta veramente per lei; per conoscere veramente Hugo e l'origine della loro Isola misteriosa. Dovrà immergersi nelle acque buie dei propri sentimenti e fare una scelta. 

Concludendo il romanzo riesce a staccarsi dai cliché della storia d'amore per addentrarsi nei meandri molto più profondi degli umani sentimenti: l'accettazione di se stessi per quello che si è e l'accettazione del passato e dei traumi che abbiamo subito. 

Lo consiglio senz'altro.


Bridget Foley



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venerdì 23 ottobre 2020

VdL - Chi ha rubato Annie Thorne?, C.J. Tudor

Il mistero, a volte anche un po' spaventoso, preso a piccole dosi mi piace ancora. Da giovane divoravo i romanzi di Stephen King a ritmo quasi continuo; adesso non ce la faccio più ... sarà che ci pensa la vita a farmi sufficientemente paura o sarà che sono diventata grande e saggia ...chissà.
Di fatto il romanzo di oggi un pochino inquieta! con un breve sunto capirete il perché.

Arnhill, paesino minerario del Nottinghamshire. Nel 1992 una banda di ragazzini trova un ingresso ai cuniculi delle miniere ormai chiuse da anni; decidono di scendere e lo fanno in 5: Hurst, il capobranco; Fletch, il suo bracciodestro; Chris, il potenziale genio disadattato; Marie, fidanzatina di Hurst e Joe Thorne, protagonista del libro. All'interno trovano una caverna che cela un segreto spaventoso e che si ritorce contro di loro, terrorizzandoli e costrigendoli ad una fuga al buio e precipitosa. Il problema è che anche Annie, la sorellina di otto anni di Joe, li ha seguiti di nascosto fin laggiù ... e laggiù accade qualcosa ... qualcosa per cui Annie non esce dalla miniera. Joe torna a casa di nascosto e non fa parola dell'accaduto con i genitori; partono le ricerche perché Annie viene dichiarata scomparsa da casa ... ma dopo due giorni Annie torna da sola ... Un miracolo per tutti, per tutti tranne che per Joe che non riconosce in quella creatura la dolce sorellina di pochi giorni prima.
Dopo 25 anni Joe torna ad Arnhill attirato da una email che dice "So cos'è successo a tua sorella". Anche perchè sembra che tutto stia succedendo di nuovo...

No, lo so che scritto così sembra un libro dell'orrore, ma non lo è. Non temete di trascorrere notti insonni, costellate di mostri, zombie o che so io; no, l'horror c'è ma non così terrorizzante.
Beh comunque questa affermazione prendetela da una che leggeva Stephen King come leggere il libro Cuore 😜
Tornando a noi vi dirò che il libro è buono pur non essendo strepitoso (solo il Re sa far paura essendo strepitoso). Probabilmente l'autrice omaggia Mr. King, ma lo fa bene, costruendo un efficace impianto narrativo. Il personaggio principale, Joe, è abbastanza fastidioso nel suo genere: ubriacone, giocatore pieno di debiti, bugiardone patentato. Ciò nonostante si capisce che ha molto sofferto e che quanto accaduto lo ha reso debole sì, ma non cattivo. Aspira a fare il suo lavoro d'insegnate in maniera corretta e costruttiva e, fra le righe, si capisce che avrebbe anche i numeri, ma la bottiglia rovina tutto.
Si riscatta in parte cercando di risolvere il problema delle miniere di Arnhill, in modo che nessuna altra giovane vita venga condotta alla follia da ciò che vi è celato. Riuscendoci? Chissà. Ma di fatto lui si costruisce un'appiglio che potrebbe cambiargli la vita e lo lasciamo credendoci anche noi.
Se vi ho incuriosito, bene: missione compiuta!

C. J. Tudor



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venerdì 16 ottobre 2020

VdL - Ti ricordi?, Alessandro Perissinotto

 A volte si sente, o almeno io sento, la necessità di leggere storie brevi. Soprattutto in estate spesso non sono in mood "libri-fiume", quindi apprezzo libri come quello di oggi: brevi e divertenti racconti imperniati sui ricordi d'infanzia.

Non a caso il titolo è "Ti ricordi?" ed è basato sui ricordi delle vacanze estive dell'autore che, fino ad una certa età, si svolgevano in compagnia dei nonni in un paesino della montagna piemontese nella Val Grande di Lanzo.

Il libricino è strutturato in ordine alfabetico, come una specie di abbecedario della memoria e protagonista è proprio il Paese, luogo dei ricordi prima ancora di essere un luogo fisico. Forse ognuno di noi ha un posto del genere, perché, quello che ci accade e viviamo durante l'infanzia s'imprime indelebilmente nella nostra memoria e si colora delle sfumature sentimentali, nostalgiche ed ironiche al tempo stesso.

"Ti ricordi"? si legge in una mezza giornata. Ma sarà una mezza giornata di sorrisi e di ricordi propri che affiorano richiamati dalle parole dell'autore. Leggerlo d'estate è stata la maniera migliore per ricordare quelle mie lontane estati di 35/40 fa, quando per me il Paese era solo dall'altra parte della strada, dove abitava mia nonna. Per me quello è il luogo della memoria. La nonna, i campi, la raccolta del fieno, i miei cugini che "venivano su" da Bologna e passavano i 3 mesi d'estate lì con noi, la campagna e di boschi circostanti diventavano i nostri possedimenti e non c'erano limiti alle avventure che potevamo inventarci. 

E' breve, carino, leggero: non sarà una lettura indimenticabile, ma vi farà ricordare e, allora, perché non tentare?


Alessandro Perissinotto


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venerdì 9 ottobre 2020

VdL - La partita, Stefano Ferrio

 Da alcuni anni questo ebook mi faceva l'occhiolino dalla lista dei "da leggere", ma niente, non era mai il suo momento, perlomeno fino all'estate di questo pazzo 2020, in cui spesso mi sento nostalgica ed in cui mi trovo spesso a rimpiangere il passato e gli anni spensierati della giovinezza.

Una bella storia, diciamo molto calcistica, forse un po' troppo per i miei gusti visto che non amo e non seguo il calcio, ma il tema di fondo non è certo il calcio. Il tema vero è il tempo che passa, che divora i nostri sogni di gioventù, che magari ci spinge all'apice del successo oppure ci coccola con il dolce tepore della normalità. Sullo sfondo c'è lei: la Partita Interrotta.

Siamo negli anni '70, Vicenza, un gruppo di ragazzi alla fine del liceo si sfida in una partita di calcio. Da una parte c'è l'Inghilterra, formata da ragazzi della classe proletaria, idealisti e votati alla sconfitta calcistica; dall'altra c'è la Bar Fantasia, formata invece da giovanotti della parte "bene" della città, destinati ad un facile futuro da avvocati, notai o dirigenti dell'azienda di famiglia. Quel giorno il destino vuole che la partita debba essere sospesa su un pareggio, risultato che non soddisfa ne' gli uni ne' gli altri. Il patto è ritrovarsi nello stesso giorno e nello stesso posto dopo 33 con la stessa identica formazione per disputare lo spareggio. 

Ma 33 anni sono una vita, chi si ricorderà di quella promessa fatta in un pomeriggio di fine estate? Beh, paradossalmente tutti. Solo che la vita ha fatto il suo corso ed in alcuni casi non è stata affatto gentile. Così c'è chi è morto per droga, chi è finito in galera per terrorismo, ma c'è anche chi si è fatto con le proprie mani e col proprio cervello diventando giudice o medico, c'è chi è entrato in politica e chi sta morendo per un male incurabile. Ma una promessa è una promessa e "La Partita" deve essere giocata, perché ci sono figli che devono onorare la memoria dei padri e ci sono vite derelitte che hanno bisogno di un attimo di gloria.

Mi sembra di ricordare di aver letto di questo romanzo sul blog di qualcuna di voi, ma onestamente non mi ricordo chi. Beh, devo dire che nonostante il tema calcio mi annoi dopo una frazione di secondo, questo libro mi è piaciuto. C'è la giusta dose di nostalgia, di ricordi calcistici, di vita vissuta, di riscatto. Non si tratta di buonismo, ma di sudore e lacrime, di risultato da portare a casa perché è più di un risultato, più di una partita, è la parodia della vita stessa. E a volte il pallone gonfia la rete alle spalle del portiere e la folla esulta e i compagni ti abbracciano perché, per quell'unica volta, la gloria è tutta tua.

Consigliato!


Stefano Ferrio


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venerdì 2 ottobre 2020

Vdl - Un caso di scomparsa, Dror A. Mishani

 Non avevo mai letto uno scrittore di origine ebraica, e non saprei dire se questo possa avere a che fare con il rapporto che ho avuto con questo libro. Un libro strano che inizialmente ho capito poco; il protagonista stesso è molto strano, un poliziotto israeliano straordinariamente insicuro. Per tutta la prima parte della narrazione non ho capito dove si volesse andare a parare e, francamente, mi sono anche un po' annoiata nella lettura. Poi, ad un certo punto, la narrazione ingrana, si comincia a capire di più ed il nodo del mistero viene sciolto in poche pagine d'interrogatorio. O almeno così sembra ... ma la realtà è proprio quella che sembra o il nostro poliziotto insicuro (ed insieme a lui tutto il dipartimento di polizia di Holon) ha preso un granchio?

La trama comincia con la denuncia della scomparsa di Ofer, un giovane adolescente, da parte della madre: Ofer è scomparso dopo essere uscito per recarsi a scuola. A raccogliere la denuncia c'è il poliziotto Avraham Avraham, del dipartimento di polizia di Holon cittadina isrealiana a qualche chilometro da Tel Aviv. Inizialmente Avraham suggerisce alla donna di aspettare il giorno dopo, perché spesso i ragazzi fanno una bravata e poi tornano e perché non ci sono thriller ambientati in Israele, questo perché in Israele certe cose non succedono, non esistono serial killer, non ci sono rapimenti e gli stupri sono rarissimi (sarà proprio così? mah...?). Secondo Avi, in Israele, la soluzione è sempre la più semplice: se c'è un delitto il colpevole è il vicino, il nonno, lo zio, il cugino ... insomma la soluzione non richiede mai grandi investigazioni. Durante la notte però Avraham ha dei ripensamenti, come un presagio, la sensazione di essere stato superficiale, ed infatti il ragazzo non torna.

Partono così le indagini e le ricerche, ma di Ofer non c'è più traccia. Il nostro Avraham sbaglierà strada fino alla fine, quando un'intuizione improvvisa ed un errore banale da parte del vero assassino gli indicheranno la verità. Curioso che alla fine il suo discorso sui delitti in Israele risulti in effetti profetico.

Un romanzo alla fine interessante, se non altro per l'ambientazione con cui non avevo alcuna dimestichezza. Diciamo non proprio un giallo travolgente, con un protagonista un po' fiacco ed un personaggio, Zeev il vicino di casa di Ofer, che lascia totalmente attoniti per l'assoluto non-senso delle sue azioni. Quella di Zeev è un'azione di depistaggio che effettivamente svia le indagini dalla giusta strada, ma anche i "preconcetti" (se vogliamo chiamarli così) di Avi concorrono ad ostacolare il raggiungimento della verità.

Insomma nel complesso la lettura non è stata male, il finale ha risollevato le sorti di un romanzo che, diversamente, non avrei giudicato molto entusiasmante. Ma diciamo che ha il suo che, via.


Dror A. Mishani



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