Montanari Family

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Robby, Manu, Tata, Pissi, Pepe, Oscar, Giorgio

martedì 14 marzo 2023

Noi due oltre le nuvole, Massimo Cacciapuoti

 La storia narrata in questo breve romanzo è straziante; due giovani vite, Nica e Sandro, l'uno attanagliato dal dolore fisico, l'altra tarpata dal disagio psicologico. Il punto di vista narrativo è quello di Nica, l'unico personaggio di cui abbiamo un quadro, sebbene limitato dall'opinione che lei ha di se stessa. Gli altri personaggi, Sandro e i genitori, in realtà sono solo sbozzati e, sinceramente, lo trovo un peccato, soprattutto per Sandro. Rimane una figura si sfondo, quasi onirica, come se fosse stato solo un breve sogno nella vita di Nica, non sappiamo molto di lui. 

Questo romanzo, di cui non ho amato lo stile narrativo, si presenta come un'istantanea di un periodo (pochi mesi) della vita di Nica. Sappiamo qualcosa del prima, attraverso il suo racconto, ma non sappiamo quasi nulla del dopo, siamo costretti ad immaginarlo. 

Dicevo che lo stile narrativo, forse, vuole simulare il flusso di pensieri della protagonista, che racconta in prima persona. Il risultato è però poco coinvolgente, a dispetto della tematica affrontata e a dispetto delle singole scene raccontate. Solo sul finale c'è del phatos, ma è talmente veloce che comunque lascia poco lo stesso.

Ribadisco che la storia è molto toccante ed anzi lo scrittore stesso scrive che per lui è stato molto difficile affrontarla, ma di tutte queste emozioni dalla carta trasuda molto poco. Nel complesso è un libro che si può leggere, ma non mi ha entusiasmata.

Massimo Cacciapuoti


GIUDIZIO PERSONALE: 3,5/5

lunedì 6 marzo 2023

Mussolini il capobanda - Aldo Cazzullo

 Per motivi ignoti persino a me stessa continuo a dare seconde occasioni ad Aldo Cazzullo, di cui ho già scritto qui.

 Sia chiaro, questo libro è lodabilissimo, il tema non si mette in discussione: oggi, forse più che mai, è necessario parlare in modo chiaro del fascismo badando a smantellarlo di quell'aura di fascino ed epurandolo dalle leggende metropolitane che, da quasi un secolo, lo seguono.

Semplicemente la scrittura di Cazzullo ed il mio gusto non riescono ad incontrarsi. Ma lo so, quindi non mi aspetto più di essere stupita. In realtà continuo a finire per leggerlo perché parla spesso di argomenti che mi interessano, come in questo caso.

L'analisi del fenomeno fascismo è affrontata, secondo me, in modo molto lucido, puntando appunto a cercare di fare chiarezza su quelle piccole grandi certezze che aleggiano in casa di tutti e smantellandole una ad una. Quindi, oltre ad apprendere che il fascismo si è affermato facendo leva sulla violenza e intimidazione, tappando la bocca all'opposizione a suon di manganellate, apprendiamo che no, il duce non ha bonificato le zone paludose e malariche d'Italia, anzi ha rallentato questo processo, iniziato dal governo precedente e conclusosi solo dopo la guerra. Che no, il fascismo non ha fatto tanto per le donne: tutt'altro! Le donne erano considerate come fattrici e dovevano stare a casa, sono state escluse dall'insegnamento e dal pubblico impiego (con apposita legge) e si chiariva che non dovevano nemmeno lavorare in fabbrica,  cosa che poi non è successa solo ed esclusivamente perché è scoppiata la guerra e quindi, essendo gli uomini al fronte, non rimaneva che utilizzare le donne come operaie.

A livello economico e politico era, e sono soft, un incompetente pervaso da folli idee di grandezza, impero, supremazia della razza italica di cui, fra l'altro, aveva una pessima opinione sostenendo che l'italiano era debole e sentimentale ed andava sferzato col nerbo per renderlo forte e degno come l'antico romano. Motivo per cui mandiamolo in guerra in condizioni allucinanti, mal equipaggiato e mal vestito, così che si irrobustisca e muoia, cavolo, se necessario muoia per la gloria dell'Italia e del Duce. In definitiva il ventennio non è altro che una lunga corsa verso la guerra, che Mussolini desiderava più di ogni altra cosa, tanto da dichiararla così, a caso, perché ormai era ora e schierandosi chiaramente dalla parte sbagliata della Storia.

Direte, certo, tutte cose che si sanno... Davvero? Lo sapete quindi che, in realtà, sul fascismo è stata messa in atto una campagna di rimozione impressionante? Cosa ne sanno i nostri giovani del fascismo? Tutti sappiamo che a scuola se ne parla certamente poco e forse anche male. Davvero, cosa ne sanno, se poi io devo sentir dire a mio nipote (con nonno partigiano ed internato a Mauthausen) che "ci vorrebbe un po' di Duce" per raddrizzare tutti?

Che evidentemente questo ragazzo (primo della classe ed intelligentissimo) non sa che il fascismo premiava i violenti, reclutava spesso i mezzi delinquenti, e tappava la bocca a chi esprimeva un pensiero diverso da quello fascista. Che ai tempi di Benito si finiva al confino per una chiacchiera da bar, detta magari dopo due bicchieri di troppo!

Tutto ciò per dire che, sì, non amo lo stile di Cazzullo, ma questo è un libro dritto e necessario. Compratelo, leggetelo, pensate con la vostra testa e fate due conti. Poi datelo ai vostri figli, ai vostri nipoti e ditegli che la verità, epurata da ideologie, è che quella è stata una delle pagine più buie ed anche più vergognose e svilenti della nostra Storia. Mai dimenticare, perché chi dimentica ripete l'errore.

Aldo Cazzullo


GIUDIZIO PERSONALE : 3,5/5

giovedì 16 febbraio 2023

Lezioni di chimica - Bonnie Garmus

 Cosa posso scrivere di questo romanzo che ho finito da 5 minuti ed ho ancora gli occhi umidi dalla commozione?

Che parla troppo vicino al mio cuore? Che mi sento come Elizabeth Zott? Che vorrei essere Elizabeth Zott? Che capisco, comprendo, ho vissuto ogni frustrazione, ogni moto di ribellione anche se non sono vissuta nell'America degli anni '60? Che sono una chimica, che ho studiato, faticato, amato il mondo della chimica, ma che non ho mai avuto la possibilità di farne il mio lavoro? Dovrei parlare di tutte le porte che ho ricevuto in faccia, dei "no, stiamo cercando altro" quando altro voleva solo dire uomo? Qualcuno me l'ha anche detto chiaro e tondo...

Dirò che questo è un libro per me bellissimo, con una protagonista straordinaria, personaggi secondari originali e divertenti. Elizabeth Zott è una donna che è stata spesso messa a terra dalla vita, ma si è rialzata ed è andata avanti a testa alta, forte del suo sapere e forte delle sue certezze. Elizabeth mi ha insegnato molto e soprattutto mi ha messo un tarlo in testa e farlo tacere sarà dura: posso ancora cambiare il mio mondo. 

"Ricordatevi: la chimica è cambiamento. Il coraggio è alla base del cambiamento e il cambiamento è ciò a cui siamo chimicamente destinati."

Bonnie Garmus


Giudizio personale: 4,5/5



martedì 25 ottobre 2022

Circe, Madeline Miller

 Madeline Miller, classe 1978, è ormai da mesi saldamente ai primi posti delle classifiche con il suo romanzo "La canzone di Achille". La mia progenie ha già versato una discreta quantità di lacrime sulle suddette pagine, invitandomi più volte ad avventurarmi nella lettura e a versare le mie.

Chi mi conosce appena un pochino però sa che io ho un'innata predisposizione ad evitare i libri da classifica, almeno finché il can can non è scemato; però mi sono imbattuta il questo romanzo precedente che mi ha incuriosita fin dalla prima veloce scorsa alle pagine iniziali ... ed eccoci qui!

Trama:

Circe è quella che si chiama una "dea minore" essendo figlia del titano Elios e della ninfa Perseide; ignorata fin dalla nascita perché considerata brutta e priva di poteri particolari, l'immortale Circe passa molti secoli all'ombra dei diabolici fratelli Perse, Eete e Pasifae dotati invece di enormi poteri magici. Poi un giorno Circe s'innamora di un umano (esseri che dagli dei vengono considerati al pari degli escrementi!) e per amore compie un gesto che cambierà il resto della sua vita immortale. Verrà esiliata dal padre, su richiesta di Zeus, su un'isola deserta e qui vivrà secoli di solitudine e brevi fantastiche avventure.

Non entro maggiormente nel dettaglio, la storia della Maga Circe un po' si conosce dall'Odissea, ma il personaggio portato in scena dalla Miller è chiaramente affondato nella mitologia greca, ma esplorato profondamente nel suo aspetto psicologico. La narrazione è in prima persona, quindi noi viviamo i sentimenti di Circe, che, a differenza degli altri dei e semidei, ha dei sentimenti, è qui la novità. A scuola ci hanno spiegato cos'era un dio greco: un essere immortale, onnipotente, con emozioni estreme mai filtrate dalla coscienza come invece avviene negli uomini. Questa era la nozione scolastica. In questo libro capiamo più a fondo quella nozione, la profonda noia che spinge gli dei a giocare con le vite degli umani, così, per divertirsi un po'. Allo spesso modo le divinità giocano con Circe, che è una dea debole e limitata, ma anche molto sottovalutata! Alla fine lei ottiene la propria libertà e quello che, nella sua vita centenaria, le era sempre mancato. Insomma in questo romanzo la maga crudele che tramuta gli uomini in porci, diventa uno splendido personaggio: coraggiosa, determinata e ribelle.

Se vi piace la mitologia greca troverete un bel po' di vicende che già conoscente ma viste "dall'interno"; se non vi piace magari apprezzerete questa donna moderna e indipendente, padrona della propria vita.

Madeline Miller


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

martedì 27 settembre 2022

Trans Europa Express, Paolo Rumiz

 Buongiorno a tutti/e, rieccomi dopo una lunghissima assenza.

Durante l'estate, sarò sincera, non ho letto molto. Non ero proprio in vena e mi sono dedicata ad altro. Però qualcosa in libreria c'è, quindi il primo libro di cui vorrei parlavi è "Trans Europa Express"; si tratta di un bellissimo diario di viaggio scritto nel 2008.

I motivi per cui, ai primi di maggio, mi sono approcciata a questo libro sono molteplici. Anzitutto mi piace moltissimo lo stile di Rumiz che trovo asciutto, essenziale, ma, al contempo, estremamente descrittivo. Mi spiego, con poche parole riesce perfettamente a delineare la scena tanto che, spesso, mi è sembrato di essere lì, al suo fianco, a vedere con i miei occhi le cose di cui scrive.

In secondo luogo sapevo di questo romanzo per aver ascoltato un  bellissimo podcast di Mario Calabresi contenente una lunga chiacchierata con Rumiz sull'Est e sulla situazione attuale dell'est Europa. Fra l'altro vi consiglio davvero di ascoltare questa puntata (vi lascio il link https://open.spotify.com/episode/1Js7tYvsbgh1OUqYwOnNzK?si=m3moyxdhTfWinxshNYBmzg); a mio parere Rumiz è una delle persone più piacevoli da ascoltare, poi con quell'accento friulano ancora di più.

Insomma riassumendo in questo podcast si accennava al libro di oggi, quindi quando me lo sono trovato davanti in libreria mi sono detta "è un segno"!

Il diario di viaggio parla della lunga estate del 2008 passata da Rumiz in cammino fra Rovaniemi (Finlandia) e Odessa (Ucraina). Un viaggio on the road, fatto principalmente in treno, sull'immaginaria linea di confine fra Est e Ovest, fra Europa e Oriente. Quel confine che da tanti mesi è diventato una linea di tensione o di conflitto aperto. 

Fa molto riflettere il fatto che già allora, nelle parole di tutte le persone che Rumiz incontra, c'era già il sentore di quello che poi è accaduto e sta ancora accadendo. 

L'ho trovata una lettura estremamente istruttiva, calata nella vita quotidiana dei popoli che vivono su quella particolare linea di faglia. Popoli meravigliosi, vitali, che si sono adattati ad un ambiente ingrato, che sfidano la povertà e non negano accoglienza a nessun viandante. Un viaggio bellissimo, che ti viene voglia di affrontare ma che sai che ora, meno che mai, può essere affrontato. Un viaggio di cui ti chiedi che ne sarà stato di quelle persone, di quei luoghi, di quelle sconosciute bellezze.

Non posso fare altro che consigliare questo libro. Leggerlo vi arricchirà moltissimo.

Paolo Rumiz

GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀ 1/2