Rieccoci all'appuntamento del Venerdì del Libro.
Oggi vi parlerò di uno dei miei libri preferiti: Gli spiriti non dimenticano del giornalista Vittorio Zucconi.
Partendo da un antefatto un pochettino fantasioso (ma glielo concediamo!), l'autore ci racconta la vera storia di Cavallo Pazzo e del suo popolo, i Sioux.
Nella narrazione compaiono molti personaggi che conosciamo bene, protagonisti dell'epopea del Far West e dell'incontro-scontro fra pellerossa ed uomo bianco.
Ovviamente i bianchi non ne escono bene, ma diciamolo, questa è storia no?!
Oltre alle vicende che più o meno tutti conosciamo, viene anche ben descritta la vita quotidiana del popolo Sioux: la caccia al bisonte, i rituali, le superstizioni, le storie d'amore e mille altri particolari interessantissimi.
Insomma un libro tutto da leggere e da gustare fino all'ultima pagina.
Consigliatissimo!
Giudizio critico : ❀❀❀❀
Trovate gli altri suggerimenti per la lettura QUI!
Alla prossima settimana!
venerdì 25 luglio 2014
venerdì 18 luglio 2014
Venerdì del libro - L'età dei miracoli, Karen Thompson Walker
Ciao a tutte e benvenute al Venerdì del libro di Homemademamma!
Anche questa settimana rimaniamo sul fantascientifico (se non si era ancora capito è un genere che mi prende parecchio... ;-)) con un libro molto particolare: L'età dei miracoli di Karen Thompson Walker.
La trama in due parole:
Julia vive in California e frequenta la scuola media quando, un giorno, la televisione annuncia che la Terra ha cominciato a girare più lentamente su se stessa. Il fenomeno, che chiamano "il rallentamento", provoca un progressivo aumento della durata delle giornate. Si passa in pochi mesi da 24 a 25 poi 30 ore e il fenomeno progredisce. Non ci sono spiegazioni scientifiche o soluzioni alla Armageddon: è la pura realtà e non rimane altro che accettarla e adattarsi.
Inizialmente i disagi sono pochi, ma più le giornate si allungano più cominciano a insorgere problemi gravi per tutti gli esseri viventi; gli uccelli perdono l'orientamento e muoiono in massa, i cetacei si arenano sulle spiagge, le piante appassiscono e gli essere umani cominciano a soffrire della sindrome da rallentamento: svenimenti, confusione mentale, sofferenza. Con giornate di oltre 30 ore non si può più stare all'aperto perchè si rischiano ustioni gravissime e bisogna decidere su che orario far proseguire le proprie vite. Ufficialmente si continua a programmare le attività sulle 24 ore, quindi si finisce per andare a scuola e al lavoro in piena notte e si cerca di dormire col sole a picco.
In questo contesto, Julia continua a vivere la sua vita di adolescente: c'è il primo amore, sofferto, vissuto e poi perso irrimediabilmente. C'è la famiglia che a sembra sfaldarsi sotto i raggi implacabili di un sole che non tramonta mai. C'è la ricerca di un futuro su una Terra che sembra non avere più un domani.
Sarebbe un libro per ragazzi, ma trovo che sia un libro per tutti. Il cataclisma scientifico cattura l'attenzione: la nostra vita si fonda su principi che diamo per scontati ma che poi scontati non sono, guardiamo solo i mutamenti climatici cosa stanno provocando. La prospettiva di vivere su un pianeta completamente diverso, poco ospitale e con problemi di energia, approvvigionamento idrico e di cibo non è poi un'idea così peregrina, purtroppo. Insomma un libro che fa riflettere molto. Sul nostro mondo e su come la vita, nonostante tutto, vada avanti.
Buona lettura!
Giudizio critico : ❀❀❀❀
Anche questa settimana rimaniamo sul fantascientifico (se non si era ancora capito è un genere che mi prende parecchio... ;-)) con un libro molto particolare: L'età dei miracoli di Karen Thompson Walker.
La trama in due parole:
Julia vive in California e frequenta la scuola media quando, un giorno, la televisione annuncia che la Terra ha cominciato a girare più lentamente su se stessa. Il fenomeno, che chiamano "il rallentamento", provoca un progressivo aumento della durata delle giornate. Si passa in pochi mesi da 24 a 25 poi 30 ore e il fenomeno progredisce. Non ci sono spiegazioni scientifiche o soluzioni alla Armageddon: è la pura realtà e non rimane altro che accettarla e adattarsi.
Inizialmente i disagi sono pochi, ma più le giornate si allungano più cominciano a insorgere problemi gravi per tutti gli esseri viventi; gli uccelli perdono l'orientamento e muoiono in massa, i cetacei si arenano sulle spiagge, le piante appassiscono e gli essere umani cominciano a soffrire della sindrome da rallentamento: svenimenti, confusione mentale, sofferenza. Con giornate di oltre 30 ore non si può più stare all'aperto perchè si rischiano ustioni gravissime e bisogna decidere su che orario far proseguire le proprie vite. Ufficialmente si continua a programmare le attività sulle 24 ore, quindi si finisce per andare a scuola e al lavoro in piena notte e si cerca di dormire col sole a picco.
In questo contesto, Julia continua a vivere la sua vita di adolescente: c'è il primo amore, sofferto, vissuto e poi perso irrimediabilmente. C'è la famiglia che a sembra sfaldarsi sotto i raggi implacabili di un sole che non tramonta mai. C'è la ricerca di un futuro su una Terra che sembra non avere più un domani.
Sarebbe un libro per ragazzi, ma trovo che sia un libro per tutti. Il cataclisma scientifico cattura l'attenzione: la nostra vita si fonda su principi che diamo per scontati ma che poi scontati non sono, guardiamo solo i mutamenti climatici cosa stanno provocando. La prospettiva di vivere su un pianeta completamente diverso, poco ospitale e con problemi di energia, approvvigionamento idrico e di cibo non è poi un'idea così peregrina, purtroppo. Insomma un libro che fa riflettere molto. Sul nostro mondo e su come la vita, nonostante tutto, vada avanti.
Buona lettura!
Giudizio critico : ❀❀❀❀
venerdì 11 luglio 2014
Venerdì del libro - Non lasciarmi, Kazuo Ishiguro
Benvenute all'appuntamento settimanale col Venerdì del libro ideato da Homemademamma.
Questa settimana vorrei parlarvi di un romanzo che ho appena finito di leggere: Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro.
Guardate, inizialmente avevo pensato di non prenderlo nemmeno in esame perché, a conti fatti, non ne sono rimasta certo folgorata, ma .... ma, mi sono resa conto che non riesco a togliermelo dalla testa. Quindi questo deve voler dire qualcosa no?!
L'argomento è molto particolare, pare che si definisca "romanzo ucronico" ovvero un romanzo fantastico nel quale la storia contemporanea ha degli sviluppi diversi da quelli reali.
Nel mondo raccontato dall'autore, dopo la seconda guerra mondiale, l'umanità ha trovato un modo molto semplice per curare le malattie più gravi: creare cloni la cui esistenza è unicamente destinata alla donazione di organi fino al "completamento del ciclo".
Quindi, voi penserete, siamo nella fantascienza più pura. Ma diciamo pure che la fantascienza finisce qui. Il romanzo narra la vita di tre di questi cloni, Katy, Ruth e Tommy, che, come tutti gli altri (ma si capisce solo man mano) vengono allevati isolati dal mondo in finte scuole come Hailsham, quella frequentata dai protagonisti, dalla nascita fino ai 16 anni. Durante tutto questo tempo a queste "creature" viene detto e non detto, viene spiegato delle donazioni e del periodo precedente in cui saranno assistenti di altri donatori.
Il significato vero del romanzo, secondo me, si compie nelle ultimissime pagine. Per tutta la narrazione, fatta dalla voce di Katy, viene raccontata la vita dei cloni dal loro punto di vista; i tre protagonisti sono amici fin dall'infanzia e quello che li unisce è uno strano miscuglio di amicizia, amore, gelosia, invidia. Loro si sentono persone a tutti gli effetti (e perché mai non dovrebbero esserlo?) ma la cosa che stupisce è che non hanno aneliti di ribellione. Insomma se noi sapessimo che il nostro destino è donare organi fino alla morte e basta faremmo di tutto per fuggire, sparire, vivere una vita normale. Loro no. Nessuno si sottrae al suo destino, lo trovano normale. Molti affrettano le donazioni per compiere prima il ciclo. Solo Tommy è diverso; diverso da sempre, si pone domande sulla sua vera identità e alla fine affronta insieme a Katy il confronto finale col mondo degli umani veri.
Non voglio dire di più perché vi rovinerei la lettura, ma da questo confronto finale vengono fuori degli interrogativi interessanti e che, suppongo volutamente, l'autore non risolve completamente. Immagino che spetti al lettore dare la sua interpretazione. E' per questo che non riesco a togliermelo dalla testa, mi sorprendo a fare ipotesi sul significato di questa o quella frase e della scena finale.
Per quanto riguarda lo stile è molto scorrevole e, anche se la narrazione a tratti è un po' lenta e la protagonista si perde in mille parentesi, si lascia leggere bene.
In conclusione mi piacerebbe che qualcuna di voi lo leggesse o se qualcuna l'ha già letto mi piacerebbe sapere la sua opinione.
In definitiva non è un romanzo epocale ma, partendo da questa premessa, consiglio comunque di leggerlo!
Giudizio critico : ❀❀❀ e 1/2
Questa settimana vorrei parlarvi di un romanzo che ho appena finito di leggere: Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro.
Guardate, inizialmente avevo pensato di non prenderlo nemmeno in esame perché, a conti fatti, non ne sono rimasta certo folgorata, ma .... ma, mi sono resa conto che non riesco a togliermelo dalla testa. Quindi questo deve voler dire qualcosa no?!
L'argomento è molto particolare, pare che si definisca "romanzo ucronico" ovvero un romanzo fantastico nel quale la storia contemporanea ha degli sviluppi diversi da quelli reali.
Nel mondo raccontato dall'autore, dopo la seconda guerra mondiale, l'umanità ha trovato un modo molto semplice per curare le malattie più gravi: creare cloni la cui esistenza è unicamente destinata alla donazione di organi fino al "completamento del ciclo".
Quindi, voi penserete, siamo nella fantascienza più pura. Ma diciamo pure che la fantascienza finisce qui. Il romanzo narra la vita di tre di questi cloni, Katy, Ruth e Tommy, che, come tutti gli altri (ma si capisce solo man mano) vengono allevati isolati dal mondo in finte scuole come Hailsham, quella frequentata dai protagonisti, dalla nascita fino ai 16 anni. Durante tutto questo tempo a queste "creature" viene detto e non detto, viene spiegato delle donazioni e del periodo precedente in cui saranno assistenti di altri donatori.
Il significato vero del romanzo, secondo me, si compie nelle ultimissime pagine. Per tutta la narrazione, fatta dalla voce di Katy, viene raccontata la vita dei cloni dal loro punto di vista; i tre protagonisti sono amici fin dall'infanzia e quello che li unisce è uno strano miscuglio di amicizia, amore, gelosia, invidia. Loro si sentono persone a tutti gli effetti (e perché mai non dovrebbero esserlo?) ma la cosa che stupisce è che non hanno aneliti di ribellione. Insomma se noi sapessimo che il nostro destino è donare organi fino alla morte e basta faremmo di tutto per fuggire, sparire, vivere una vita normale. Loro no. Nessuno si sottrae al suo destino, lo trovano normale. Molti affrettano le donazioni per compiere prima il ciclo. Solo Tommy è diverso; diverso da sempre, si pone domande sulla sua vera identità e alla fine affronta insieme a Katy il confronto finale col mondo degli umani veri.
Non voglio dire di più perché vi rovinerei la lettura, ma da questo confronto finale vengono fuori degli interrogativi interessanti e che, suppongo volutamente, l'autore non risolve completamente. Immagino che spetti al lettore dare la sua interpretazione. E' per questo che non riesco a togliermelo dalla testa, mi sorprendo a fare ipotesi sul significato di questa o quella frase e della scena finale.
Per quanto riguarda lo stile è molto scorrevole e, anche se la narrazione a tratti è un po' lenta e la protagonista si perde in mille parentesi, si lascia leggere bene.
In conclusione mi piacerebbe che qualcuna di voi lo leggesse o se qualcuna l'ha già letto mi piacerebbe sapere la sua opinione.
In definitiva non è un romanzo epocale ma, partendo da questa premessa, consiglio comunque di leggerlo!
Giudizio critico : ❀❀❀ e 1/2
venerdì 4 luglio 2014
Venerdì del libro - Volevo solo averti accanto, Ronald H. Balson
Saltato l'appuntamento di venerdì scorso per cause di forza maggiore, oggi vi vorrei proporre questo libro, anche recente, che ho letto la primavera scorsa.
Il suggerimento mi è arrivato dalla maestra d'asilo di mia figlia e devo dire che, nonostante avessi qualche dubbio, mi è piaciuto molto. In effetti da un po' di anni evito i libri che parlano dell'olocausto. Non ce la faccio proprio a leggere di tutte le violenze, i soprusi, le angherie di ogni sorta che vennero inflitte agli ebrei e non. Insomma da quando sono mamma non sopporto più un certo tipo di violenza.
Ma, questo libro, pur trattando l'argomento, lo prende da un'angolazione diversa e narra una storia che non siamo soliti ascoltare: coloro che fino all'ultimo sono riusciti a sfuggire ai lager.
La trama è la seguente:
È la sera della prima al grande teatro dell’Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenzweig, il più ricco e importante mecenate della città. All’improvviso tra la folla appare un uomo anziano in uno smoking fuori moda. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenzweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il Macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l’Olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta a un freddo inverno nella Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.
insomma, diciamolo, un romanzo non certo spensierato ma veramente bello e ben scritto
Giudizio critico : ❀❀❀❀❀
Il suggerimento mi è arrivato dalla maestra d'asilo di mia figlia e devo dire che, nonostante avessi qualche dubbio, mi è piaciuto molto. In effetti da un po' di anni evito i libri che parlano dell'olocausto. Non ce la faccio proprio a leggere di tutte le violenze, i soprusi, le angherie di ogni sorta che vennero inflitte agli ebrei e non. Insomma da quando sono mamma non sopporto più un certo tipo di violenza.
Ma, questo libro, pur trattando l'argomento, lo prende da un'angolazione diversa e narra una storia che non siamo soliti ascoltare: coloro che fino all'ultimo sono riusciti a sfuggire ai lager.
La trama è la seguente:
È la sera della prima al grande teatro dell’Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenzweig, il più ricco e importante mecenate della città. All’improvviso tra la folla appare un uomo anziano in uno smoking fuori moda. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenzweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il Macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l’Olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta a un freddo inverno nella Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.
insomma, diciamolo, un romanzo non certo spensierato ma veramente bello e ben scritto
Giudizio critico : ❀❀❀❀❀
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