Negli ultimi anni, ma farei meglio a dire decenni, i lavori di King mi hanno suscitato sentimenti molto contrastanti. Io stessa, che lo considero uno dei miei autori favoriti, per un certo periodo ho faticato a ritrovarmi in alcuni suoi romanzi, primo fra tutti "L'acchiappasogni" che ho abbandonato senza tanti rimpianti.
Poi c'è stato un meraviglioso ritorno con "22/11/63", che personalmente considero uno dei suoi capolavori. Poi di nuovo buio ma per un limite mio, non ce la faccio quasi mai a leggere libri che mi suscitano angoscia e inquietudine. Quest'ultimo romanzo ci è arrivato in casa un po' a sorpresa, infatti si tratta di un regalo del nonno per la Pissi. Visto che lei era impegnata con altro, io non ho proprio saputo resistere e ... beh eccoci qui!
Nei mesi scorsi ho letto pareri contrastanti (neanche a dirlo), ma, per quanto mi riguarda, devo dire che in questo romanzo ho trovato uno dei migliori lavori di King degli ultimi tempi. Non disdegno i suoi mostri infernali, ma per i miei gusti lo apprezzo di più quando la paura è più radicata alla realtà e meno a faccende demoniache o extraterrestri.
Rispondendo ad un impulso improvviso, Tim, ex poliziotto della costa Ovest, cede il proprio posto sull'aereo che dovrebbe portarlo a New York e si avventura in un viaggio coast-to-coast che lo deposita temporaneamente, almeno nelle sue intenzioni, a DuPray in North Carolina. DuPray non è Castel Rock ma ci assomiglia parecchio: piccolo paese perso nel nulla dove, sotto sotto, qualcosina d'inquietante (nella persona del proprietario del motel) c'è. Tim si ferma qui e diventa guardia notturna, con l'intenzione di mettere via qualche soldo e di proseguire poi il viaggio per New York.
Contemporaneamenten, a Minneapolis. Luke è un dodicenne con un QI decisamente superiore alla media. Frequenta perciò una scuola speciale per ragazzi molto dotati e si accinge a svolgere i test d'ingresso per il MIT e contemporaneamente per l'Emerson College di Boston. Un genietto insomma, ma anche un ragazzino che ama la pallacanestro, i videogiochi e la pizza con i genitori. Luke ha anche un'altra piccola dote, che i genitori prendono con molta naturalezza e che in effetti non lo fa sentire più speciale di altri: quando è emotivamente carico, in positivo o negativo, riesce a spostare leggermente gli oggetti. In altre parole è telecinetico. Ma, niente di che, piccole vibrazioni.
Una notte però accadrà qualcosa che cambierà tutta la vita di Luke: una squadra paramilitare penetra in casa mentre tutti dormono e lo rapisce.
Luke si sveglierà all'Istituto, una struttura dove vengono portati ragazzini rapiti in varie parti del Paese; all'Istituto i ragazzi vengono sottoposti a esami medici, iniezioni non specificate, che a volte li fanno stare malissimo, ed altre cose decisamente poco piacevoli, il tutto al fine di far sì che "vedano i puntini colorati". In breve Luke scopre che gli altri ragazzi hanno "poteri" simili o superiori ai suoi: telecinesi e telepatia. A loro viene spiegato che si trovano lì perché "arruolati" al servizio del Paese per cui devono svolgere un compito al fine del quale verrà cancellata loro la memoria e verranno rimandati a casa. Appena arrivano i ragazzi sono destinati alla Prima Casa e qui Luke fa amicizia con Kalisha, George, Nick e Avery Dixon il più piccolo ma il più dotato. Dopo gli esami della Prima Casa, dove subiscono anche le angherie dei sorveglianti che ottengono l'obbedienza a suon di schiaffi e scosse elettriche, vengono spostati alla Seconda Casa. A quel punto ognuno di loro ha già capito che la Seconda Casa è l'anticamera dell'inferno e che lì non si fa più ritorno.
Ma Luke riesce a fuggire e la sua fuga lo porta a DuPray e fra le braccia di Tim che dapprima non riuscirà a credere all'incredibile storia del ragazzo, ma fatti terribili lo convinceranno che è tutta pura realtà. Ma Luke non è solo fuggito ... Luke ha promesso di tornare a salvare i suoi amici...
Ho già detto molto, ma assolutamente non svelerò quale attività si svolge nella Seconda Casa perché è la parte nevralgica del romanzo. E nemmeno vi svelerò se Luke e Tim riusciranno a tornare all'Istituto e a salvare i piccoli prigionieri.
Quel che conta dire è che davvero, in varie parti del romanzi, troviamo la potenza evocativa di King. La prima parte con la descrizione del viaggio di Tim ed il suo arrivo a DuPray io l'ho trovata superba: il miglior King d'annata, sembra proprio di essere lì, nel cuore della Carolina del Nord.
La parte dedicata all'Istituto mi ha molto angosciata perché quando si parla di angherie e soprusi a spese di bambini mi sale altro che la bile!! Non è un romanzo horror, non ci sono scene splatter, o almeno sono poche e soft, ma la paura dei ragazzi trasuda da ogni pagina.
Insomma anche se il succo della storia è ovviamente fantastico e paradossale, King riesce a farcelo sembrare se non reale perlomeno possibile. Uno scrittore magistrale, che nella sua carriera letteraria a volte ha un po' inciampato, ma che quando imbrocca il binario giusto ti prende, ti trascina e ti coinvolge fino all'ultima pagina. Che poi, via, uno scivolone capita a tutti a questo mondo no?
Se reggete il genere, ovviamente, lo straconsiglio!
GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀ 1/2
Altri suggerimenti di lettura potete trovarli sul blog di Paola, ideatrice del venerdì del libro.