A 3 anni dal mio primo Venerdì del Libro, propongo un altro romanzo della Kinsella, autrice con cui avevo inaugurato le mie recensioni col libro La ragazza fantasma. Stavolta il romanzo è Ho il tuo numero.
Diciamolo, i libri della Kinsella sono un po' tutti dello stesso genere, ma bisogna ammettere che lei è maledettamente brava a catturare il lettore. Pur nella semplicità delle vicende, il racconto scorre via sciolto e piacevole; per cui, anche se si sa già dove si va a finire, ci si va in allegria e volentieri!
Questo romanzo non fa eccezione, la protagonista Poppy sta per convolare a nozze col seducente professore universitario Magnus dopo solo un mese di frequentazione; ma l'inghippo è dietro l'angolo: ad un the di beneficenza Poppy perde l'anello di fidanzamento, niente meno che un anello di famiglia con smeraldo preziosissimo .... un bel guaio! Ed il guaio peggiora perché mentre lo cerca a Poppy scippano il cellulare! Tragedia! Il cellulare è la sua vita, il suo contatto col mondo e, nondameno, con chiunque potrebbe ritrovare il suo anello. Ma forse la fortuna gira perché Poppy trova subito un altro telefonino nel cestino dell'immondizia (ma si è mai sentita una roba del genere?!??); peccato che sia un telefono aziendale appartenente all'ex segretaria di Sam, manager rampante e scorbutico che finisce per entrare in contatto telefonico con Poppy. Quello che seguirà è uno strano accordo di "condivisione temporanea" del cellulare: Poppy potrà tenerlo per qualche giorno a patto di girare a Sam tutti i SMS e le mail di lavoro indirizzate all'ex segretaria. Peccato che Poppy non ce la fa proprio a tenere fuori il naso dagli affari di Sam e finirà per fare un sacco di guai, ma anche per risolverne parecchi, insomma saranno giorni che cambieranno la vita di entrambi. Finale scontato ma carino, anche se un po' troppo ... come dire ... cinematografico,almeno per i miei gusti.
Il libro comunque è molto carino, romantico, estivo, proprio quello che ci vuole in spiaggia!
Buona lettura dunque
Giudizio critico : ❀❀❀
QUI gli altri libri di oggi!
venerdì 30 giugno 2017
venerdì 23 giugno 2017
Smoothie di lamponi bio
Buongiorno a tutti! Eccomi alla seconda uscita della rubrica "Al Km 0" che oggi ha come argomento Aria d'estate.
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Ed effettivamente quest'anno l'estate è arrivata presto ed in grande stile, con temperature sostenute e splendide giornate di sole! Poiché la mia portata è la merenda, cosa c'è di meglio quando fa caldo di una bella bevanda fresca, che allevii la calura e, magari, ci nutra anche in modo bilanciato?
Sì perché, non so voi, ma io d'estate finisce sempre che ingrasso! Quindi quest'anno via alla leggerezza!
Ho quindi pensato alla frutta, che col caldo è necessaria, ed in particolare ad un frutto di montagna che personalmente raccolgo in grande quantità nell'orto di mio suocero: il lampone.
Il lampone (o rubus idaeus) è un frutto meraviglioso, ricco di principi attivi tra cui fragarina, tannini, flavonoidi, antociani, mucillagini ed acidi organici complessi. Questo frutto è composto all'84% da acqua, al 5% da fibre e poi via via da proteine, zuccheri, ceneri e grassi; è inoltre ricco di vitamine come la A, quelle del gruppo B, E e C. E' consigliato per le sue proprietà antiossidanti, diuretiche ed ha pochissime calorie, in 100 gr di parte edibile ci sono solo 32 Kcal!
Per quanto riguarda la ricetta di oggi, ho pensato ad una merenda leggera e fresca, che possa piacere anche ai bambini con una piccola variante da adulti che vi illustrerò alla fine: lo smoothie ai lamponi.
Il termine inglese smoothie indica sostanzialmente un frullato ma particolare, cioè a base di yogurt.
Lo smoothie si può preparare sia con frutta fresca che con verdura ed è un alimento sano ed energetico. La principale differenza fra smoothie e frappè sta infatti nella leggerezza: il gelato ed il latte vengono sostituiti dallo yogurt, generalmente magro come nel nostro caso. Per la sua consistenza cremosa e delicata lo smoothie può essere una fresca merenda, un gustoso dessert, una bevanda reintegrante dopo che si è fatto sport: insomma con un po' di fantasia diventa una bevanda veramente versatile e soprattutto gustosa. Il fatto che sia poco calorica ce può far preferire a granite e gelati che invece lo sono molto di più!
Ma andiamo di ricetta: SMOOTHIE AI LAMPONI BIO DEL NONNO GIULIO
Ingredienti per 4 persone:
una bella tazzona di lamponi freschi
500g di yogurt magro
8 cubetti di ghiaccio
latte, se necessario
miele o zucchero di canna, se necessario
guarnizioni a piacere
Si mette tutto nel frullatore e via! una bella frullata a tutto gas! Quello che otterremo è una bevanda cremosa; se lo è troppo possiamo aggiungere latte, volendo anche di soia, pochissimo per volta fino a raggiungere la consistenza che piace.
Si versa un bicchieri alti da frullato e si può guarnire sbizzarrendosi a più non posso: granella, foglie fresche di menta, codette o scagliette di cioccolato, tutto quello che vi passa per la mente e vi piace.
La mia versione non prevedeva l'aggiunta di zucchero, ma considerando l'acidità dei lamponi e dello yogurt al naturale, una puntina di zucchero sicuramente migliora il gusto.
Siccome che io e mio marito l'abbiamo sorseggiato alla fine della cena, ci è venuto in mente di aggiungere alla bevanda un pochino di prosecco ghiacciato e bello frizzante: il risultato è stato piacevolissimo, vi consigliamo di provarlo.
La mia versione non prevedeva l'aggiunta di zucchero, ma considerando l'acidità dei lamponi e dello yogurt al naturale, una puntina di zucchero sicuramente migliora il gusto.
Siccome che io e mio marito l'abbiamo sorseggiato alla fine della cena, ci è venuto in mente di aggiungere alla bevanda un pochino di prosecco ghiacciato e bello frizzante: il risultato è stato piacevolissimo, vi consigliamo di provarlo.
Diciamo pure che per noi la preparazione di questo piatto è stata un'immersione totale nella natura. Iniziando dalla raccolta manuale del lampone che tutti gli anni facciamo su a casa dei nonni; è un po' una tradizione, tutta la famiglia va nell'orto con i secchielli e passa il pomeriggio a raccogliere lamponi; mi sono dimenticata di fare qualche foto, ma mio suocero ha molti metri di arbusti e ci disponiamo alla raccolta ognuno dove preferisce: io all'ombra altrimenti mi brucio come un gambero, mia cognata al sole cocente, le bimbe un po' ovunque e sono più quelli che mangiano di quelli che finiscono nel cestino! con le galline di mia suocera che scorrazzano a destra e a manca. Mia cognata brontola sempre quando c'è da raccogliere i lamponi, ma io lo trovo rilassante!
Una nota è d'obbligo ed è molto importante: i lamponi vanno lavorati entro 24 ore massimo dalla raccolta. E per due buoni motivi:
1. si spappano
Quindi dei 2.5Kg che ho portato a casa con una tazza ho fatto lo smoothie, ma col resto do dovuto fare velocemente della marmellata ..... buonissima!!
Per la rubrica Al Km 0
ecco il menù completo delle nostre ricette dedicate all'estate:
Colazione Consu Plumcake leggerissimi allo yogurt e gocce di cioccolato
Merenda ospite Manu Smoothie ai lamponi bio
Cena Carla Torta di zucchine, riso e formaggio
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venerdì 16 giugno 2017
VdL - Un mondo altrove, Barbara Kingsolver
Lo ammetto: ci ho messo un sacco di tempo a finire il libro di cui vi parlo oggi. Ma non perché sia brutto. E' che a certo punto s'intoppa.
Ma cominciamo dal principio.
Si tratta di un'autobiografia fittizia, nel senso che il personaggio principale è assolutamente di fantasia, ma perfettamente e precisamente calata nella realtà del tempo. Si parla della giovinezza e della vita dello scrittore Harrison William Sheperd, di padre americano e di madre messicana; all'età di dodici anni viene portato dalla madre (che divorzia dal marito) a vivere in Messico. Questa è senza dubbio la parte più bella del libro, quella ambientata ad Isla Pixol, dove Sheperd trascorre gli anni più belli della sua fanciullezza e dove un giorno scopre una "lacuna". Si tratta di un cenote, una pozza d'acqua profondissima nel mezzo della giungla, il fondo ricoperto di ossa umane e collegata al mare da un canale subacqueo che viene ritmicamente sommerso dalle maree. La scoperta lo elettrizza, ma non ci sarà una seconda volta perché prima della luna successiva la madre lascerà Isla Pixol alla volta di Città del Messico. Qui comincia la "seconda vita" di Sheperd, una vita che lo porterà di nuovo negli Stati Uniti e poi ancora in Messico come cuoco in casa di Frida Kahlo e Diego Riveira, anche questa una parte molto bella della storia. In seguito alle simpatie comuniste della coppia finirà a servizio presso l'esule russo Lev Trockij, onestamente la parte meno coinvolgente del racconto, anzi francamente un po' soporifera, è qui che mi sono intoppata!
Alla morte di Trockij però la storia riparte e porta il nostro eroe negli Stati Uniti durante i tristi giorni della seconda guerra mondiale. Sheperd si stabilirà a Asheville e realizzerà il suo sogno di scrivere libri che parlino della storia delle antiche popolazioni messicane, massacrate dai conquistadores spagnoli. Raggiunge la notorietà ed un certo benestare, ma sopraggiunge poi, dopo il conflitto mondiale, il periodo del Maccartismo. Anche Sheperd finisce in mezzo alla "caccia alle streghe" a causa del suo passato in Messico e le cose per lui volgono al peggio. Ci sarà una svolta finale di cui non vi parlo perché onestamente è il "colpo di genio" del romanzo e non ve lo voglio rovinare. E' stato veramente interessante leggere e finalmente capire cosa fosse il Maccartismo negli Stati Uniti, mi ha chiarito le idee su alcuni avvenimenti che non avevo ben compreso.
Nel complesso un libro scritto bene e molto interessante. Ho potuto approfondire le mie conoscenze su un Paese che non conosco molto, il Messico, decisamente affascinante! Inoltre ho approfondito anche un periodo storico di cui ero superficialmente informata. Insomma io lo consiglio, nonostante non sia di facile lettura.
Giudizio critico : ❀❀❀❀
QUI i suggerimenti di oggi
venerdì 9 giugno 2017
Riso, patate e cozze
Buongiorno!
Con questa ricetta partecipo alla prima uscita di Giugno della rubrica Al Km 0 di Consuelo, Carla e Simona.
Alla fine di Aprile avevo partecipato al loro contest e, con la ricetta del miele di tarassaco, ho vinto la partecipazione a due uscite della loro rubrica.
Mi è stato comunicato che il tema di oggi è "aria di mare" e che a me tocca una ricetta per il pranzo. Ovviamente la condizione necessaria e sufficiente di queste ricette è che in esse sia contenuto almeno un ingrediente del territorio o quantomeno di stagione. E qui voi direte:" Fanciulla, ma tu non fai che dire che vivi sui monti e ci presenti le cozze?!?" Infatti, infatti, ma dovendo parlare di mare il pesce era un po' d'obbligo; diciamo che ho optato per questa ricetta per via delle patate!
Allora di stagione ci siamo perché è sempre stagione di patate! E del territorio assolutamente sì e vi vado ad illustrare il perché. A pochi Km da casa nostra, solo per pochi metri già in provincia di Modena, sorge il ridente paese di Montese, ameno luogo di villeggiatura estiva per i non pochi modenesi che scappano dalla canicola d'agosto e, ta-daaa, luogo di coltivazione della famosa patata di Montese.
La zona di produzione della Patata di Montese è rappresentata da parte del territorio dei comuni di Montese, Zocca, Gaggio Montano, Castel d'Aiano e Lizzano in Belvedere, appartenenti alle provincie di Modena e di Bologna con altitudine minima per la coltivazione di 600 m.s.l.m. Notare che il prodotto è corredato di Marchio di Tutela. Le varietà coltivate sono quelle tardive o medio-tardive con colore della polpa giallo chiaro o bianca e colore della buccia giallo o bruno rossastra. Dopo la cottura la polpa si caratterizza per una pasta fine, soda e compatta, mediamente farinosa a seconda della varietà. Le patate possono essere conservate in luogo fresco e buio fino alla primavera successiva (notizie tratte dal sito www.patatadimontese.it).
Ma veniamo alla nostra ricettina di pesce che, come spesso accade per le ricette che presento, ha una sua storia. Si tratta di un piatto barese e cui sono stata iniziata dalla mia ex collega nonché ex coinquilina barese DOC. In effetti lei non mi ha mai passato la ricetta, anzi mi sono limitata a sbafare i meravigliosi piatti cucinati dalla sua mamma. Quindi, quando ho deciso di provare a cucinarlo per la mia famiglia, mi sono affidata ad una giornale di cucina ed in effetti non so dire quanto la mia ricetta sia aderente a quella tipica, ma visto che in seguito l'ho sempre vista presentata più o meno nello stesso modo ritengo di sì.
INGREDIENTI (per 4 persone):
400g riso
500g cozze
300g patate
1 cipolla
aglio
olio d'oliva
prezzemolo
pecorino romano o parmigiano o cacioricotta
sale, pepe q.b.
Lessate al dente il riso in acqua bollente.
Se le cozze sono fresche, pulitele con cura spazzolandole sotto acqua corrente; qui da noi non è semplice trovare del pesce fresco e sicuro, quindi io le ho comprate surgelate. Ponetele in un tegame con 1 spicchio d'aglio tritato, copritele e lasciate che si aprano da sole a fiamma piuttosto vivace. Estraete le cozze dai gusci ed eliminate quelle che non si sono aperte.
Sbucciate la cipolla e affettatela sottilmente. Pelate le patate, sciacquatele e tagliatele, ricavandone delle fettine sottili.
Ungete una pirofila da forno e distribuitevi metà delle patate, poi metà delle cipolle, il riso e le cozze.
Cospargete con un po' di trito preparato con il prezzemolo e l'aglio. Spolverate con un po' di pecorino (o altro formaggio stagionato a pasta dura) e completate con il resto delle cipolle e delle patate affettate. Il mio tocco personale è mettere anche qualche cozza che ho conservato con il suo guscio: vengo belle gratinate e sono un tocco estetico che a me piace. Per quanto riguarda il formaggio ho usato la cacioricotta del Gargano, acquistata l'estate scorsa durante le nostre vacanze. In altre occasioni ho usato il parmigiano reggiano, ma non è proprio che venga allo stesso modo, il sapore è un po' diverso.
A questo punto salate e pepate in superficie, poi irrorate con il liquido rilasciato dalle cozze e un filo d'olio.
Infornate per circa 30 minuti a 180°C. Se ritenete, estraete la pirofila dal forno e aggiungete altro formaggio, dopo di che rimettete in forno per altri 5 minuti sotto il grill ben caldo.
Sfornate e mettete in tavola!
Con questa ricetta partecipo alla prima uscita di Giugno della rubrica Al Km 0 di Consuelo, Carla e Simona.
Alla fine di Aprile avevo partecipato al loro contest e, con la ricetta del miele di tarassaco, ho vinto la partecipazione a due uscite della loro rubrica.
Mi è stato comunicato che il tema di oggi è "aria di mare" e che a me tocca una ricetta per il pranzo. Ovviamente la condizione necessaria e sufficiente di queste ricette è che in esse sia contenuto almeno un ingrediente del territorio o quantomeno di stagione. E qui voi direte:" Fanciulla, ma tu non fai che dire che vivi sui monti e ci presenti le cozze?!?" Infatti, infatti, ma dovendo parlare di mare il pesce era un po' d'obbligo; diciamo che ho optato per questa ricetta per via delle patate!
Allora di stagione ci siamo perché è sempre stagione di patate! E del territorio assolutamente sì e vi vado ad illustrare il perché. A pochi Km da casa nostra, solo per pochi metri già in provincia di Modena, sorge il ridente paese di Montese, ameno luogo di villeggiatura estiva per i non pochi modenesi che scappano dalla canicola d'agosto e, ta-daaa, luogo di coltivazione della famosa patata di Montese.
La zona di produzione della Patata di Montese è rappresentata da parte del territorio dei comuni di Montese, Zocca, Gaggio Montano, Castel d'Aiano e Lizzano in Belvedere, appartenenti alle provincie di Modena e di Bologna con altitudine minima per la coltivazione di 600 m.s.l.m. Notare che il prodotto è corredato di Marchio di Tutela. Le varietà coltivate sono quelle tardive o medio-tardive con colore della polpa giallo chiaro o bianca e colore della buccia giallo o bruno rossastra. Dopo la cottura la polpa si caratterizza per una pasta fine, soda e compatta, mediamente farinosa a seconda della varietà. Le patate possono essere conservate in luogo fresco e buio fino alla primavera successiva (notizie tratte dal sito www.patatadimontese.it).
Ma veniamo alla nostra ricettina di pesce che, come spesso accade per le ricette che presento, ha una sua storia. Si tratta di un piatto barese e cui sono stata iniziata dalla mia ex collega nonché ex coinquilina barese DOC. In effetti lei non mi ha mai passato la ricetta, anzi mi sono limitata a sbafare i meravigliosi piatti cucinati dalla sua mamma. Quindi, quando ho deciso di provare a cucinarlo per la mia famiglia, mi sono affidata ad una giornale di cucina ed in effetti non so dire quanto la mia ricetta sia aderente a quella tipica, ma visto che in seguito l'ho sempre vista presentata più o meno nello stesso modo ritengo di sì.
INGREDIENTI (per 4 persone):
400g riso
500g cozze
300g patate
1 cipolla
aglio
olio d'oliva
prezzemolo
pecorino romano o parmigiano o cacioricotta
sale, pepe q.b.
Lessate al dente il riso in acqua bollente.
Se le cozze sono fresche, pulitele con cura spazzolandole sotto acqua corrente; qui da noi non è semplice trovare del pesce fresco e sicuro, quindi io le ho comprate surgelate. Ponetele in un tegame con 1 spicchio d'aglio tritato, copritele e lasciate che si aprano da sole a fiamma piuttosto vivace. Estraete le cozze dai gusci ed eliminate quelle che non si sono aperte.
Sbucciate la cipolla e affettatela sottilmente. Pelate le patate, sciacquatele e tagliatele, ricavandone delle fettine sottili.
Ungete una pirofila da forno e distribuitevi metà delle patate, poi metà delle cipolle, il riso e le cozze.
Cospargete con un po' di trito preparato con il prezzemolo e l'aglio. Spolverate con un po' di pecorino (o altro formaggio stagionato a pasta dura) e completate con il resto delle cipolle e delle patate affettate. Il mio tocco personale è mettere anche qualche cozza che ho conservato con il suo guscio: vengo belle gratinate e sono un tocco estetico che a me piace. Per quanto riguarda il formaggio ho usato la cacioricotta del Gargano, acquistata l'estate scorsa durante le nostre vacanze. In altre occasioni ho usato il parmigiano reggiano, ma non è proprio che venga allo stesso modo, il sapore è un po' diverso.
A questo punto salate e pepate in superficie, poi irrorate con il liquido rilasciato dalle cozze e un filo d'olio.
Infornate per circa 30 minuti a 180°C. Se ritenete, estraete la pirofila dal forno e aggiungete altro formaggio, dopo di che rimettete in forno per altri 5 minuti sotto il grill ben caldo.
Sfornate e mettete in tavola!
ecco il menù completo con le nostre ricette dedicate al mare:
Colazione Simona con crepes alle mandorle con ciliegie caramellate allo sherry
Pranzo ospite Manu con riso, patate e cozze
Merenda Carla con Tortilla di baccalà
Cena Consuelo con insalata di seppia grigliata con verdure croccanti e zenzero
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Colazione Simona con crepes alle mandorle con ciliegie caramellate allo sherry
Pranzo ospite Manu con riso, patate e cozze
Merenda Carla con Tortilla di baccalà
Cena Consuelo con insalata di seppia grigliata con verdure croccanti e zenzero
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giovedì 1 giugno 2017
I colori della primavera in vasetto
Domenica 21 Maggio è stata una giornata importante per la nostra famiglia: la Pissi ha ricevuto la Prima Comunione!
Dopo settimane di tempo ballerino e piuttosto freddo, finalmente il sole ha benedetto le nostre teste ed abbiamo avuto la grazia di recarci alla cerimonia senza piumino e moonboot, ma con leggiadri sandalini estivi!
La cerimonia è stata molto carina ed i bimbi, inutile dirlo, erano carinissimi nei loro vestitini della festa e con il loro sorriso più raggiante.
Dopo la messa, le foto, i baci a parenti vicini e lontani convenuti per l'occasione, abbiamo "messo le gambe sotto la tavola" (come dice mio marito) e abbiamo dato il via ad un pranzo ottimo (complimenti come al solito a Mariolina ed Eleonora) nel locale che ormai ha ospitato tutte le occasioni importanti delle mia pupe.
Anche questa volta, come già avevo fatto con la Tata, ho voluto preparare io le bomboniere. Ci tengo, è una cosa che mi diverte e che, ormai, posso fare in compagnia delle bimbe che si sentono così utili ed importanti. Ho fatto una cosa piuttosto semplice perché con sta menata della tiroide ho cominciato tardi e non avevo neanche l'energia di fare lavoretti più complessi.
Così, come potete vedere dalle foto, ho comprato dei vasetti di vetro che a noi sono sembrati molto carini e dei confetti ripieni di 8 colori diversi. A quel punto abbiamo pensato di fare le bomboniere di 8 colori, mettendo sul fondo del vasetto uno strato di zucchero colorato dello stesso colore dei confetti e guarnendo alla fine con un bel fiocco di raso in tinta.
Lo zucchero lo abbiamo colorato io e le bimbe con i coloranti alimentari della Pane Angeli: è stato molto divertente!! Abbiamo giocato al "piccolo artista" mescolando i tre colori primari ah ah ah!!
Il risultato è piaciuto tanto a tutti gli invitati che si sono litigati i vari colori tentando di corrompere la festeggiata che, a onor del vero, è stata molto inflessibile attribuendo a ognuno il colore che riteneva più adatto!!
Ah dimenticavo, come ultimo tocco di fantasia mio marito ha trovato un contenitore/espositore per le bomboniere davvero originale: una cassetta di plastica per le bottiglie della birra Moretti. Lo ha tagliato a misura, per far sporgere i fiocchi, ed io l'ho fasciato con un foulard multicolore per coprire la pubblicità della birra! L'effetto era carino e lo scopo di tenere i vasetti belli dritti, perché zucchero e confetti non si mescolassero, raggiunto!
Finite le bomboniere mancavano i segnaposti, altro oggettino a cui tengo molto quando organizzo una cerimonia. Sull'onda di un abbozzo di idea avevo acquistato mesi fa una serie di confezioni di piccoli ciappettini (così noi chiamiamo le mollette) di legno con emoji e faccine varie per decoro. Ma .... occorreva personalizzare ....
bene alla fine ho trovato sul web un'immagine da Comunione che mi piaceva e mi ricordava la Pissi, l'ho stampata su cartoncino color crema e ho inserito una frase di ringraziamento. Dopo aver ritagliato le immagini le ho incollate sul "gambo" dei ciappetti et voilà ... il segnaposto è servito! Applicato ai bicchieri con dietro il tovagliolo messo a ventaglio, facevano la loro figura.
Non ho fatto niente di sensazionale, ma quello che ho fatto è stato fatto con amore e divertimento da parte di tutti. Spero che le mie idee piacciano anche a voi!!
Attendo commenti!!! BACI!!!!!!!!
Questo post verrà in seguito linkato alla pagina La Casa Fiorita.
Dopo settimane di tempo ballerino e piuttosto freddo, finalmente il sole ha benedetto le nostre teste ed abbiamo avuto la grazia di recarci alla cerimonia senza piumino e moonboot, ma con leggiadri sandalini estivi!
La cerimonia è stata molto carina ed i bimbi, inutile dirlo, erano carinissimi nei loro vestitini della festa e con il loro sorriso più raggiante.
Dopo la messa, le foto, i baci a parenti vicini e lontani convenuti per l'occasione, abbiamo "messo le gambe sotto la tavola" (come dice mio marito) e abbiamo dato il via ad un pranzo ottimo (complimenti come al solito a Mariolina ed Eleonora) nel locale che ormai ha ospitato tutte le occasioni importanti delle mia pupe.
Anche questa volta, come già avevo fatto con la Tata, ho voluto preparare io le bomboniere. Ci tengo, è una cosa che mi diverte e che, ormai, posso fare in compagnia delle bimbe che si sentono così utili ed importanti. Ho fatto una cosa piuttosto semplice perché con sta menata della tiroide ho cominciato tardi e non avevo neanche l'energia di fare lavoretti più complessi.
Così, come potete vedere dalle foto, ho comprato dei vasetti di vetro che a noi sono sembrati molto carini e dei confetti ripieni di 8 colori diversi. A quel punto abbiamo pensato di fare le bomboniere di 8 colori, mettendo sul fondo del vasetto uno strato di zucchero colorato dello stesso colore dei confetti e guarnendo alla fine con un bel fiocco di raso in tinta.
Lo zucchero lo abbiamo colorato io e le bimbe con i coloranti alimentari della Pane Angeli: è stato molto divertente!! Abbiamo giocato al "piccolo artista" mescolando i tre colori primari ah ah ah!!
Il risultato è piaciuto tanto a tutti gli invitati che si sono litigati i vari colori tentando di corrompere la festeggiata che, a onor del vero, è stata molto inflessibile attribuendo a ognuno il colore che riteneva più adatto!!
Ah dimenticavo, come ultimo tocco di fantasia mio marito ha trovato un contenitore/espositore per le bomboniere davvero originale: una cassetta di plastica per le bottiglie della birra Moretti. Lo ha tagliato a misura, per far sporgere i fiocchi, ed io l'ho fasciato con un foulard multicolore per coprire la pubblicità della birra! L'effetto era carino e lo scopo di tenere i vasetti belli dritti, perché zucchero e confetti non si mescolassero, raggiunto!
Finite le bomboniere mancavano i segnaposti, altro oggettino a cui tengo molto quando organizzo una cerimonia. Sull'onda di un abbozzo di idea avevo acquistato mesi fa una serie di confezioni di piccoli ciappettini (così noi chiamiamo le mollette) di legno con emoji e faccine varie per decoro. Ma .... occorreva personalizzare ....
bene alla fine ho trovato sul web un'immagine da Comunione che mi piaceva e mi ricordava la Pissi, l'ho stampata su cartoncino color crema e ho inserito una frase di ringraziamento. Dopo aver ritagliato le immagini le ho incollate sul "gambo" dei ciappetti et voilà ... il segnaposto è servito! Applicato ai bicchieri con dietro il tovagliolo messo a ventaglio, facevano la loro figura.
Non ho fatto niente di sensazionale, ma quello che ho fatto è stato fatto con amore e divertimento da parte di tutti. Spero che le mie idee piacciano anche a voi!!
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