Montanari Family

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Robby, Manu, Tata, Pissi, Pepe, Oscar, Giorgio

venerdì 17 luglio 2020

VdL - L'isola dell'amore proibito, Tracey Garvis-Graves

Ve lo dico con grande sincerità: quando ho cominciato questo libro ero mezza convinta che fosse un po' ... spinto. Non che ci sia niente di male in questo. Poi eravamo ancora in quarantena e avevo bisogno di argomenti leggeri.
Diciamo che ci ho preso a metà: l'argomento è leggero ma, per fortuna, il libro non è spinto. solo un po' ... beh ... pruriginoso.

Anna, che ha circa 30 anni, è stata assunta per dare ripetizioni al sedicenne T.J. durante l'estate. Al colmo della fortuna la famiglia di T.J., che è danarosa, le offre di seguirli in vacanza alle Maldive. Beh, chi direbbe di no? Inoltre Anna ha una storia che va avanti un po' per inerzia ed ha proprio bisogno di cambiare aria per schiarirsi le idee. Parte quindi con T.J. alla volta delle isole dell'Oceano Indiano, ma la sfortuna ci mette lo zampino, il piccolo aereo da turismo con cui dovrebbero percorrere l'ultima tratta ha un pilota non molto in forma che muore d'infarto proprio durante il volo. Si salvano dall'ammaraggio, ma si perdono in acqua e si ritrovano, dopo molte ore, su di una bianca spiaggia assolata. Ci vuole poco per capire che sono soli, su un'isola deserta. Dopo i primi giorni di speranza nei soccorsi, che però non arrivano, seguono le varie fasi della disperazione e poi della necessità d'ingegnarsi per sopravvivere. Alla fine Anna e T.J. instaurano una loro routine e, grazie anche ad alcuni bagagli che il mare restituisce loro, mettono su un sistema per la raccolta dell'acqua piovana e costruiscono alcune armi che li aiutano nella pesca. Il tempo passa, anni passano, T.J. è diventato adulto ed Anna, beh, è sempre stata bellissima. Insomma dai, la natura è natura e l'esperienza li unisce moltissimo quindi, ad un certo punto succede il patatràc! Ma no ragazze, niente storia modello "Laguna Blu", il racconto punta molto al sentimento piuttosto che al sesso nudo e crudo. A questo punto i due sono felici, del tipo che starebbero lì per il resto della vita. Ma il destino interviene di nuovo ed il 26 dicembre del 2004 cambia di nuovo le loro vite. Basta Laguna Blu, si torna alla civiltà. Ma l'amore rimane. Però Anna ha più di 30 anni e T.J. è poco più che ventenne ... come prenderanno le famiglie e la società quello che è successo fra di loro e quello che provano ancora l'uno per l'altra?

Insomma devo dire che alla fine questo libro è stato molto meglio di quello che mi aspettavo: è una bella storia d'amore. Un amore opinabile forse per qualcuno considerando la differenza d'età, ma con l'attenuante della situazione.
La conclusione della storia è quanto di più romantico potete immaginare e fa felici un po' tutti, romanticoni e benpensanti.
Nel complesso lo consiglio per una lettura disimpegnata, perfetto sotto l'ombrellone, vi sentirete tutti un po' naufraghi!

Tracey Garvis-Graves


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀

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venerdì 10 luglio 2020

VdL - 1918 L'influenza spagnola, Laura Spinney

Ovviamente letto durante la quarantena, tanto per farsi un po' del male! 
No scherzo, questo saggio invece è stato veramente interessante.
Ci sono molti punti in comune fra la "spagnola" ed il coronavirus: entrambi causano polmoniti devastanti che distruggono i polmoni del paziente. Ma non è solo questo. 
Tutta la vicenda è molto simile: il primo caso identificato seguito a raffica da un'ondata di malati. La sua capacità di spostarsi con le popolazioni e i Paesi, grazie anche ad un periodo d'incubazione simile, al seguito di convogli di guerra, navi, carri merci, carovane ...
L'analisi della malattia, a tutti i livelli, è fatta veramente molto bene. Analizza l'aspetto medico, quindi la tipologia H1N1 dell'influenza in questione particolarmente aggressiva e l'analisi che ne' è stata fatta a distanza di decenni. Tanto per farvi stare più tranquille vi comunico anche che il virus della spagnola è stato "riesumato" da corpi sepolti nel permafrost in Alaska. Ricreato in laboratorio, con molte discussioni etiche in merito, si è dimostrato letteralmente devastante sui topi. Non ricordo se viene conservato in una di quelle grandi banche genetiche dove vengono conservati i virus più mostruosi del pianeta (naturali e non). Comunque si può riprodurre ... scelta secondo me quanto meno opinabile, ma, che dire, non sono io che decido.
Nel libro viene poi analizzato l'aspetto sociologico e culturale che, a livello locale, facilitò o frenò la diffusione del contagio. Per esempio, in Spagna, una scelta religiosa scellerata provocò il dilagare dell'epidemia. Contrariamente, mi pare a New York (e qui Trump avrebbe qualcosa da imparare), la malattia, che infuriava nei quartieri degli immigrati, venne frenata dalla scelta di mantenere aperte le scuole.
A differenza del Covid-19, la spagnola mieté morte fra i più giovani: la fascia fra i 18 e i 30 anni fu quella più colpita, mentre gli anziani venivano risparmiati, probabilmente perché già esposti ad un virus simile a fine '800.
Ah ... ritornando a Trump, pensate che deve la sua enorme fortuna proprio all'influenza spagnola! Leggete il libro e scoprirete il perché ... eheh!
Insomma un saggio veramente interessante, che non ci da certo risposte ai problemi di oggi, ma ci può grossomodo predire come andranno le cose. Ovviamente la medicina ha fatto passi enormi rispetto al 1918, dove non esisteva nemmeno il concetto di "virus" e si curava tutto con aspirina e penicillina (scoperta da poco) .... pensate l'abisso che ci separa da quei tempi.
Eppure l'uomo, con tutte le sue armi scientifiche, appare ancora oggi quasi inerme di fronte a questo nemico infinitamente piccolo, ma infinitamente letale.
L'epidemia di spagnola ebbe 3 ondate: la prima contenuta, la seconda devastante e la terza non troppo violenta ed infuriò per due anni, prima di sparire da solo.
Dalle notizie degli ultimi giorni pare che nei Paesi colpiti per primi sia in atto la seconda ondata. Nel 1918 trascorsero mesi dalla prima alla seconda, ma oggi è tutto più veloce. Sopravviveremo, per la maggioranza, ma cosa lascerà questa epidemia non possiamo immaginarlo. Cosa ha lasciato in noi il lockdown lo sappiamo. Ma un evento di questo tipo sconvolge la società, a livello planetario, in profondità. L'influenza spagnola creò sfiducia nei confronti delle istituzioni ed anche della medicina. Non se ne parla mai, ed è strano perché fece molti più morti delle due guerre messe insieme, ma il secondo conflitto mondiale è una conseguenza anche dell'instabilità economica e sociale lasciata dall'epidemia di spagnola.
Devo ammettere che, ad oggi, penso con molto timore a ciò che ci attende.

Laura Spinney


GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

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