Montanari Family

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venerdì 25 gennaio 2019

VdL - La regina dei castelli di carta, Stieg Larsson

Ci ho messo un mese e mezzo a leggere quest'ultimo romanzo della trilogia Millennium ... qualcosa vorrà dire. Decisamente il peggiore dei tre; prolisso, discontinuo, con "superLisbeth" che fa cose allucinanti, lascia veramente perplessi.

L'azione riprende da dov'era finito il secondo volume: Lisbeth ferita a morte dal padre, che a sua volta è stato gravemente ferito da lei, viene ricoverata all'ospedale di Goteborg appena in tempo, grazie all'intervento di Mikael Blomkvist. E così la grande fuga di Lisbeth è finita, ora è nelle mani della polizia e dovrà affrontare un processo. I servizi segreti deviati non voglio che emerga la verità, quindi occorre un piano che metta a tacere Lisbeth una volta per tutte e che metta un bel bavaglio anche a Blomkvist e a Millennium. Ma Mikael lo sa, sa di essere spiato e controllato, e mette in atto una contromossa...

Noioso. Solo questo posso dire. Poco coinvolgente.
Già si parte dall'assurdità di questo personaggio femminile che sopravvive a una pallottola in testa senza averne la minima conseguenza; che viene operata al cervello ad aprile e a metà luglio è già in perfetta forma, pronta ad affrontare un processo bella come il sole: ma quando mai?!?
Per buona metà del libro Lisbeth non partecipa all'azione dato che si trova, guardata a vista, in ospedale (che poi anche sulla dinamica dell'ospedale avrei qualcosa da dire: ma voi ricoverereste due persone che hanno cercato di ammazzarsi a vicenda nello stesso reparto senza alcuna sorveglianza?? e dire che sono svedesi...). Dicevo, per metà libro l'azione è tutta nelle mani di Blomkvist o, purtroppo, spesa nella noiosissima e lunghissima descrizione di come erano strutturati i servizi segreti svedesi e della nascita della sezione deviata.
Un po' d'azione ricompare a pagina 300 (!) con l'entrata in scena di una Lisbeth miracolata e col magnifico cervello intonso e perfettamente funzionante. La parte del processo non è male. L'epilogo è semplicemente terribile: c'è un pluriomicida in fuga dal romanzo precedente e per tutto il libro nessuno se lo fila, nessuno che lo cerchi o almeno si domandi dove si sia cacciato; meno male che c'è superLisbeth che, per puro caso, finisce per castigare tutti i rei rimasti in libertà.
La fiera dell'assurdo.
Un personaggio di cui non si comprende il ruolo è quello della gemella di Lisbeth, Camilla: viene nominata più volte negli ultimi due volumi, si capisce che c'è un rapporto molto difficile fra le due sorelle, ma la cosa finisce lì, il personaggio non entra mai in scena, nemmeno quando si ricordano episodi del passato. Non si comprende la funzione di Camilla nella storia. Certo, considerando che Larsson è morto improvvisamente nel 2004, si può anche supporre che forse avesse in mente di proseguire la storia inserendo nuovi personaggi... mah, non lo sapremo mai.
Nel complesso però il romanzo funziona proprio poco, anche se è scritto bene come i precedenti. Pochi colpi di scena e tutti concentrati nell'ultima parte del libro. Situazioni un po' al limite dell'assurdo sia per quanto riguarda superLisbeth, che per quanto riguarda il complotto dei servizi segreti.
Sinceramente lo consiglio solo se si sono apprezzati i primi due romanzi e si vuole conoscere la conclusione della vicenda, ma senza aspettarsi troppo.



GIUDIZIO CRITICO: ❀❀

Troverete altri suggerimenti di lettura sul sito di Homemademamma, promotrice del Venerdì del Libro.

3 commenti:

  1. Di sicuro è mancata l'ultima revisione dell'autore - e di sicuro ci sono parti che si potrebbero levare senza danno alcuno per il lettore. La parte informatica, con tutti i trucchi applicati da Lisbeth e Mikael per evitare di essere intercettati da occhi indiscreti, mi piacque molto e nel complesso ne ho un buon ricordo. Certo che di Camilla mi ero completamente dimenticata!

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    1. Infatti quella che dici tu è la parte avvincente del libro. Ho scoperto oggi che la sorella Camilla compare nei seguiti scritti dal nuovo autore.

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  2. Io non ho avuto ancora quella spinta a intraprendere la lettura di questa trilogia (senza considerare i seguiti scritti dal nuovo autore).
    Mi sa che non l'avrò mai, nonostante io ami i thriller. C'è qualcosa che mi inquieta in modo strano, specie dopo la visione del film tratto da Uomini che odiano le donne (mi ripeto, già ti ho scritto questo particolare nei commenti alle recensionidei primi due volumi della trilogia).
    Va bè... almeno so che questo terzo qui è piuttosto noioso, così non mi perdo gran che ;) :)

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