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venerdì 22 gennaio 2021

VdL - L'uomo scomparso, Jeffery Deaver

 Sono un'appassionata di Lincoln Rhyme fin dalla sua prima, più famosa, avventura, quella del Collezionista di ossa. Non amo nessuno dei film e/o serie televisive che ne hanno tratto e non ho mai perso tempo a guardarne alcuna (tranne il primo film con Denzel Washington, una grande delusione).

Lincoln e Amelia si trovano qui alla loro quinta indagine insieme, come professionisti e come coppia, e stavolta l'intrigo è davvero complesso ed il colpevole sembra davvero imprendibile.

Il Negromante uccide simulando spettacoli d'illusionismo; l'unica, non piccola differenza, è che le vittime muoiono davvero e lui svanisce nel nulla. Un omicida apparentemente senza identità, senza volto e senza un movente. Come sempre nelle trame in cui Rhyme è protagonista, il tempo scorre impietoso verso una scadenza che nasconde chissà quali massacri; ma stavolta la lucida logica di Lincoln fa fatica a precedere i passi di un assassino che però è anche un artista dello spettacolo, imprevedibile e volubile. Stavolta lui ed Amelia avranno bisogno dell'aiuto di qualcuno che in quel mondo vive, una giovane illusionista che li guiderà in una realtà che non conoscono.

Beh, diciamo che Lincoln Rhyme difficilmente sbaglia il colpo (non li ho letti tutti però). Il ritmo è buono, di colpi di scena ce ne sono anche troppi, i personaggi non si smentiscono ed hanno un'altra piccola evoluzione personale durante lo svolgimento dei fatti. Diciamo che al limite si potrebbe obiettare che stavolta la fantasia di Deaver abbia lavorato ad un ritmo forsennato, costruendo una storia al limite ultimo del verosimile. Ma gli si può perdonare. La spiegazione finale dei fatti di Lincoln Rhyme è sempre impeccabile e gli si perdona volentieri qualche eccesso di licenza poetica.

Se vi piace il genere è sicuramente consigliato.



GIUDIZIO PERSONALE: ❀❀❀❀

Altri suggerimenti di lettura li trovate sul blog di Paola

1 commento:

  1. Non conoscevo questo autore, pur avendo visto i suoi libri occhieggiare nelle librerie, né Lincoln Ryhme. Che dire, mi si è aperto un mondo, da quel che scrivi è proprio il genere che mi piace leggere.

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