Nel libro di oggi l'autore parla della malattia mentale guardandola dall'interno; il narratore infatti è il malato stesso, un adulto conscio della propria malattia ma comunque ancora, periodicamente, in balia di essa.
Matthew ha nove anni quando Simon, il suo fratello maggiore affetto dalla sindrome di Down, muore durante una vacanza al mare. Questo evento segna la vita di Matthew e della sua famiglia.
Alcuni anni dopo la malattia mentale di Matthew, di cui nessuno sospetta, comincia a dare i primi segni ed in lui si manifesta con una specie di ossessione nei confronti di Simon che gli appare in visioni e voci. Il motivo di fondo è che Matthew si è sempre ritenuto responsabile della morte del fratello.
Al di là del piccolo mistero della morte di Simon, che poi non ha nulla di misterioso, il romanzo ci porta all'interno della schizofrenia. Presumo che l'intento fosse proprio di farci capire come si sente veramente un malato di mente, conscio di essere malato di mente ma comunque incapace di scindere ciò che è reale da ciò che è frutto della malattia.
Il romanzo, in questo senso, è pesante; la malattia mentale non è un argomento facile e neanche divertente da affrontare. Con un certo senso d'impotenza ci si trova a tifare per Matthew consapevoli che soltanto lui può aiutarsi a stare meglio, seguendo le terapie e la riabilitazione. E sempre con un certo senso d'impotenza si comprende che una vita normale è comunque preclusa e persone che risultano per sempre marchiate dal titolo di "malato di mente".
Diciamo che non è un romanzo eccelso, ma ha l'indubbio pregio di aprire uno spiraglio su qualcosa che spaventa, ammettiamolo. Alla fine, nella goffa cerimonia di commemorazione, troviamo un cenno si speranza o, come dice Matthew, "E' un inizio".
GIUDIZIO PERSONALE : ❀❀❀
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Beh, pensa che io mi sarei fatta irretire dalla bellissima copertina!
RispondiEliminaCiao Manu, ho sbirciato un po’ in questo tuo bel blog e ti faccio i complimenti. Buona notte.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Manu! Appena posso torno anche io a partecipare al VdL :)
RispondiEliminaIntanto riprenderò a postare qualcosa per riallacciare il filo interroto mesi fa. Ma sai che scrivere di libri mi paice tanto e quindi il passo successivo sarà proprio quello ;)
Il romanzo che proponi tu in questo post non è nelle mie corde, almeno non mi attira in questo momento. Io sono in modalità "full immersion" o quasi nelle storie del commissario Ricciardi, di Maurizio De Giovanni. E aspetto con ansia la trasposizione televisiva che è in fase di preparazione. Chi lo sa se rusciranno sceneggiatori e attori a non deludermi, io ci spero tanto e incrocio le dita ;)
Baci!
Ciao Maris, non vedo l'ora di tornare a leggerti. Sai che io di De Giovanni non ho ancora letto nulla? Della serie di Ricciardi ne ho un paio, ma le serie mi piace (possibilmente) leggerle dall'inizio. Ho invece tutta le serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ma ancora non c'ho messo mano: pernso che comincerò da quelli! E non ho visto la serie TV quindi sarà una vera sorpresa ;-)
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