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venerdì 17 maggio 2019

VdL - La donna che non poteva essere qui, Guillaume Musso

Come molti altri prima di lui, anche questo romanzo era in attesa di lettura da molto, molto tempo. Non avevo sentito parlare benissimo di Musso, quindi avevo sempre procastinato, ma stavolta avevo bisogno di una storia romantica e mi sono detta che era tempo.
Ora che l'ho finito sinceramente non so cosa pensare ...
Vediamo un po' di cosa tratta:

Juliette è a New York ormai da tre anni; il suo sogno di sfondare come attrice a Broadway ormai è naufragato, è tempo di tornare a casa, in Francia.
Sam è un bravo pediatra che però non riesce a superare la morte della moglie avvenuta un anno prima.
Juliette e Sam s'incontrano e si scontrano nel mezzo di una tormenta di neve che travolge la Grande Mela. E' subito amore. Però si mentono entrambi: Sam afferma di essere sposato, Juliette si presenta come avvocato in carriera. Questo perché entrambi pensano che la storia sia a termine: Juliette ha il volo per Parigi solo un paio di giorni dopo e Sam non può tradire la memoria della moglie. Quindi, quando si salutano all'aeroporto nessuno dei due ammette di non poter sopportare l'idea di lasciare l'altro. Dopo qualche ora la vita di Sam subisce l'ennesimo affronto: l'aereo su cui viaggiava Juliette è precipitato nell'oceano. Non ci sono sopravvissuti. Sam è disperato: aveva ritrovato l'amore ma l'ha perso di nuovo. Ma c'è qualcuno in cielo che sta manovrando le vite dei due personaggi e non solo le loro. Non solo Juliette ricomparirà, ma comparirà anche Grace Costello, una poliziotta morta dieci anni prima ... Perché Juliette non è sul fondo dell'oceano e cosa vuole una donna morta, "una donna che non dovrebbe essere qui", da Sam?

Anzitutto devo ammettere che la scrittura è molto scorrevole e coinvolgente, la storia trascina e si ha il desiderio di continuare a leggere. Sostanzialmente Juliette è poco più di una comparsa, i veri protagonisti sono Sam e Grace. Le vicende dei due personaggi sono legate, anche se ciò che li unisce è un patto di morte. Entrare nel dettaglio senza fare spoiler è abbastanza complicato e non voglio rovinarvi la lettura se mai aveste voglia di affrontarla. Diciamo che quello che non mi è piaciuto è come viene affrontato il secolare tema del determinismo dell'uomo nei confronti di Dio. Il messaggio che passa è che l'uomo è libero di decidere cambiando il proprio destino, ma solo fino ad un certo punto, ci sono eventi che non possono essere cambiati. Il tema è spinoso ma, per quanto mi riguarda, questo presupposto mi ha molto disturbato. Gli avvenimenti successivi però non fanno altro che negare il concetto di partenza ed il finale, che francamente ho trovato affrettato e un po' buttato lì, ne è la conferma.
Insomma nel complesso il libro non è male, un po' cinematografico se vogliamo. Una lettura da affrontare senza volersi fare troppe domande, un romantico svago ma senza pretendere grandi cose.



GIUDIZIO CRITICO:  ❀❀ 1/2

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